Concerto “Dalla Sibilla alla Vergine” – Percorsi polifonici tra mito e devozione
Il concerto traccia un percorso dal ‘500 ai giorni nostri, all’interno del quale si delineano alcune figure di riferimento, del mondo mitico pre-cristiano e di quello religioso-devozionale, che sono state motivo di ispirazione per i polifonisti di questi cinque secoli.
In particolare risulta denso di aspetti e significati convergenti o discordanti il confronto tra la figura della Sibilla, ancorata al mondo pagano ma utilizzata per profetizzare l’avvento dell’era cristiana, e quella della Vergine Maria, mediatrice già nel suo grembo tra mondo naturale e mondo soprannaturale nonché ispiratrice di un sentimento d’amore che pervaderà la devozione religiosa verso la sua persona, ma che sarà capace di travalicare i confini del sacro offrendo un modello all’immaginario poetico-musicale “cortese” fino all’epoca rinascimentale più matura.
Il concerto presenta, in questo percorso, le esperienze polifoniche pregnanti delle Prophetiae Sibyllarum del compositore fiammingo Orlando di Lasso, che vengono messe a confronto con mottetti sacri di vari periodi dedicati alla Vergine Maria e con le canzoni villanesche di Giovan Domenico da Nola, esponente illustre di un genere affine al madrigale, dove entrano in gioco, nel discorso amoroso, sia la contrapposizione tra i concetti di paradiso e inferno, rivisitati come metafore sentimentali, sia alcune figure mitiche (Narciso, Ulisse, Orfeo, Giove), messe al servizio dell’elogio di un’amata, la cui bellezza non offre scampo ad uno stato di inquietudine dei sentimenti che diventa il principale oggetto di indagine dei musicisti del ‘500-‘600.
Tra le varie testimonianze musicali, il concerto offre incursioni sia nel particolare universo sonoro di Jacobus Gallus e delle sue Harmoniae morales (epigrammi o detti in latino di natura filosofica rivestiti della forma musicale del mottetto, dove il confine tra sacro e profano diventa molto labile) sia in alcune espressioni musicali barocche e moderne legate alla devozione alla figura di San Gennaro, tra le quali risalta l’esempio del compositore napoletano Mario Pilati, dove nuovamente una figura femminile si fa mediatrice, con il fascino del suo canto, tra il patimento della vita terrena e le virtù salvifiche del Santo.
Il concerto prevede un’esecuzione a cappella, cioè senza accompagnamento di strumenti, affidata al coro Mysterium Vocis (composto da circa 20-25 elementi) sia a pieno organico sia a gruppo ridotto, sotto la direzione del M° Rosario Totaro.
Dalla Sibilla alla Vergine
Percorsi polifonici tra mito e devozione
Anonimo O beate Januari
G. Fenton Veni Sancte Spiritus
(1950)
J. Gallus En ego campana
(1550 – 1591)
O. di Lasso Carmina Chromatico
(1532 – 1594) Sibylla Persica Sibylla Delphica
J. Gallus Nemo placet
D. D. Melgás Salve Regina
(1638 – 1700)
Anonimo Stava a pie della croce
N. Jommelli Qual giglio candido
(1714 – 1774)
A. Nola Resurrexi
(1642 – dopo il 1701)
G. da Nola Credo ch’el paradiso al parer mio
(1510/1520 ca. – 1592) Venga quel bel Narciso che nel fonte
G. Vitale Laudate et benedicete
(1961)
G. Panariello Pater noster
(1961)
J. Gallus Heroes, pugnate
O. di Lasso Sibylla Cumana Sibylla Agrippa
M. Pilati Divuzzione
(1903 – 1938)
F. A. de Almeida Alleluja
(1702 ca. – 1755)
Coro Mysterium Vocis
Rosario Totaro – direttore