Castellammare di Stabia – L’anno dei record dopo i disastri della scorsa estate. Il Faito cambia pelle e riprende vita in un 2018 con numeri davvero sbalorditivi. Sono oltre 50mila le presenze registrate sul monte che domina la catena dei Lattari a partire dallo scorso 2 aprile, quando la funivia è stata riattivata a pieno regime. Un vero e proprio exploit per il Faito, che ha accantonato la batosta degli incendi che avevano messo in ginocchio ettari di vegetazione in un 2017 da incubo. E a riprendere quota non sono stati soltanto i viaggiatori che hanno provato l’ebbrezza di salire in cima con la panarella, una cabina sospesa nel vuoto con vista suggestiva sul golfo di Napoli, ma anche e soprattutto gli operatori del Faito, che hanno visto crescere a dismisura i loro affari dopo aver rischiato il tracollo appena 12 mesi fa. In concomitanza con il Faito Doc Festival, che ha attratto centinaia di turisti, l’Eav ha attivato la funivia anche nelle ore notturne, consentendo ai viaggiatori di godersi lo spettacolo del panorama di notte da quota 1000 metri. Il boom del Faito ha agevolato anche gli affittacamere del luogo, che hanno ospitato centinaia di turisti, affiancando l’attività degli albergatori, anch’essi fortemente avvantaggiati dai numeri da capogiro del Faito. La sinergia tra Eav ed Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, inoltre, ha consentito di porre le basi per realizzare un info point nella stazione della funivia. E l’Ente Parco ha stipulato anche una convenzione con i Comuni di Castellammare e Vico Equense per piazzare sul Faito una pattuglia di polizia municipale, unitamente alle guardie ambientali che hanno il compito di garantire la salvaguardia boschiva affiancando il percorso intrapreso dalla Regione Campania per la tutela ambientale. A ottobre, intanto, si concluderanno anche i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno delle stazioni della funivia a monte e a valle, con la realizzazione di due ascensori per il trasporto dei disabili. Il vero dilemma ora riguarda la strada che da Quisisana conduce in cima al Faito, attualmente chiusa al transito per pedoni e veicoli. La riqualificazione della strada dovrebbe rientrare nel piano di interventi relativi alla messa in sicurezza del Faito, alle prese con la mannaia del dissesto idrogeologico che pende su tutto il centro antico e sull’area collinare stabiese. Un percorso complesso, che potrebbe però rappresentare la svolta definitiva per il rilancio del Faito.
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