REGIONE CAMPANIA: IL TRIBUNALE DI NAPOLI DA’ L’ OK A DE LUCA PRESIDENTE
Vincenzo De Luca potrà continuare a esercitare la sua funzione di presidente della giunta regionale della Campania. E’ questo, in estrema sintesi, il verdetto della
prima sezione civile del Tribunale di Napoli che di fatto ha
confermato quanto già deciso il 2 luglio scorso dal giudice
monocratico Gabriele Cioffi, il quale aveva congelato la
sospensione dalla carica che era stata disposta con un decreto
del presidente del Consiglio in base alla legge Severino. La
sospensione era relativa a una condanna a un anno di reclusione
per abuso di ufficio inflitta a De Luca quando era sindaco di
Salerno.
Una ordinanza, quella depositata oggi dal collegio presieduto
da Umberto Antico, che accoglie il ricorso presentato dai legali
del governatore, gli avvocati Lorenzo Lentini e Antonio
Brancaccio. Il Tribunale ha inviato gli atti alla Corte
Costituzionale sospendendo il procedimento sul merito fino a
quando la Consulta non si sarà pronunciata sui presunti profili
di incostituzionalità ravvisati nella legge Severino. Questo
round a favore di De Luca sembra ormai mettere fine alla
complessa controversia giuridica: se la Consulta dovesse infatti
pronunciarsi per l’incostituzionalità della legge Severino si
stopperebbe definitivamente anche il procedimento avviato
davanti al Tribunale civile partenopeo.
”Sono molto soddisfatto per la decisione del Tribunale di
Napoli, che ha confermato la sospensione del Decreto adottato
dal Presidente del Consiglio ai sensi della legge Severino”, ha
commentato De Luca su Facebook. ”La grande sensibilità
giuridica del collegio partenopeo ha ampliato i temi di dubbia
costituzionalità rimessi al vaglio della Corte – ha affermato il
governatore – Una bella pagina di giustizia a tutto merito della
magistratura napoletana, cui rendo onore”.
Il 2 luglio scorso il giudice monocratico a conclusione del
procedimento di urgenza ex articolo 700, inaudita altera parte,
aveva ”sospeso la sospensiva” nei confronti di De Luca. Il 17
luglio scorso la questione è finita davanti al Tribunale in
composizione collegiale (presidente Antico, giudici Raffaele
Sdino e Anna Scognamiglio) che ha ascoltato le argomentazioni
delle numerose parti in causa: oltre ai legali di De Luca sono
intervenuti infatti l’Avvocatura dello Stato (in rappresentanza
della presidenza del Consiglio, del ministero dell’Interno e
della prefettura di Napoli), nonché gli avvocati di una serie di
partiti e movimenti e cittadini-elettori che chiedevano la
sospensione di De Luca, tra cui il Movimento Cinque Stelle e
Sel. La sospensione dalla carica avrebbe comportato ”la lesione
irreversibile del suo diritto soggettivo all’elettorato passiva,
posto il limite temporale del mandato elettivo”, scrivono i
giudici nelle motivazioni dell’ordinanza depositata nella tarda
mattinata. ”L’applicazione della sospensione, nell’elevato
dubbio di legittimità costituzionale – spiega il Tribunale –
comprimendo l’esercizio dell’elettorato passivo e del libero
svolgimento del mandato elettorale, comporterebbe un danno non
riparabile né risarcibile”