ROMA, 28 FEBBRAIO – “Ha finalmente concluso il proprio iter il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che disciplina le condizioni di esercizio dei Condhotel”. Il presidente di Federalberghi, Bernabó Bocca, esprime “apprezzamento per il traguardo raggiunto”.
“La legge – spiega una nota della Federazione – stabilisce che i Condhotel sono esercizi alberghieri composti da una o piu’ unita’ immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettivita’ e, in forma integrata e complementare, in unita’ abitative a destinazione residenziale, dotate di servizio autonomo di cucina”.
“La formula del condohotel – sottolinea Bocca – genera vantaggi a 360 gradi: l’albergatore, grazie alla vendita di una parte dell’immobile, reperisce le risorse per riqualificare la struttura, che mantiene un assetto unitario; chi compra uno degli appartamenti puo’ affidarne la gestione all’albergo (eventualmente riservandosene la disponibilita’ in alcuni periodi), realizzando un conveniente investimento; il cliente puo’ usufruire di un nuovo tipo di offerta, senza rinunciare ai vantaggi e ai servizi tipici del pernottamento in albergo”.
Bocca evidenzia anche la peculiarita’ del modello italiano: “Il condhotel puo’ nascere sia dalla trasformazione in appartamenti di una porzione di un albergo esistente (non piu’ del 40% della superficie) sia dall’aggregazione a un hotel di un certo numero di appartamenti ubicati nelle immediate vicinanze (200 metri lineari)”.
“Confidiamo che questa seconda modalita’ – prosegue Bocca – agevoli la bonifica del mercato delle locazioni brevi, sin qui caratterizzato dal dilagare di un’offerta improvvisata e non di rado irregolare. Il nuovo istituto puo’ infatti risultare utile anche per chi desidera affittare il proprio appartamento ai turisti operando nel rispetto delle regole: gli immobili potranno essere affidati ad imprese alberghiere che li gestiranno in modo professionale, curando i vari adempimenti nel rispetto dei diritti dei consumatori, dei lavoratori e dei cittadini, dell’ordine pubblico e dell’equilibrio del tessuto urbano.”
“La palla passa ora alle Regioni – conclude Bocca – che ci auguriamo provvedano celermente alla adozione dei provvedimenti di propria competenza, per rendere lo strumento pienamente operativo”.