CONTO CORRENTE: QUANTO MI COSTI? Rubrica Tempo & Denaro di Piera De Martino
Conto corrente: quanto mi costi?
Siamo alla fine di gennaio e le banche si apprestano ad inviare ai loro correntisti l’estratto conto annuale corredato dal documento di sintesi dove troveremo indicati tutti i costi relativi ad ogni scrittura registrata sul conto, dai prelievi bancomat, le utenze, la rata di mutuo, le comunicazioni inviate dalla banca, bonifici in entrata e uscita, in effetti tutto ciò che paghiamo quando utilizziamo il conto sia che andiamo in banca sia su internet. In genere sono una quindicina di pagine che raramente leggiamo (quasi mai) che contengono in modo trasparente spese ed oneri del conto.
Non di rado capita che la banca, anche durante l’anno, ed è stato proprio il caso di molti istituti bancari nel 2017, invii ai suoi correntisti un documento contenente le cosiddette “Variazioni unilaterali di contratto” che altro non sono che dei rincari a vario titolo dei costi del conto corrente a sfavore del cittadino. E’ bene sapere che le banche hanno la facoltà di cambiare le condizioni del conto corrente ma è anche vero che Banca d’Italia consente ai cittadini la possibilità di fare reclamo laddove la variazione di contratto sia intervenuta per inefficienza nella gestione o per salvare altri gruppi bancari.
Se siete tra quelli che hanno ricevuto la lettera con l’aumento dei costi o se comunque pensate che il vostro conto corrente sia troppo oneroso è il momento di farsi qualche domanda e di valutare le vostre effettive esigenze.
Come penso di usare il mio conto?
Voglio utilizzare uno sportello fisico o preferisco una banca online?
Intendo domiciliare le mie utenze?
Ho un mutuo da addebitare mensilmente?
Vorrei un bancomat, una carta di credito, un libretto di assegni?
Quanti bonifici, F24, Mav, Rav, dispongo in un anno?
Quale è la giacenza media del mio conto? Supera i 5000€?
Una volta stabilito quali sono le vostre necessità cercate un conto che abbia dei costi “giusti” per la vostra operatività. Banca d’Italia ha individuato sette profili di operatività per i conti correnti destinati ai consumatori e da lì è stato individuato l’Isc (indice sintetico di costo). Confrontatelo con l’Isc che trovate sul documento di sintesi di fine anno, se discosta da quello che avete trovato giusto per voi sul sito di Banca d’Italia, allora vuol dire che il conto corrente che avete non risponde alle vostre esigenze, andate in banca e chiedete di cambiare.
Sappiate che le banche online spesso offrono conti correnti con costi molto contenuti, alcune volte a zero spese, offrendo gli stessi servizi di una banca tradizionale.
Anche in questo caso, se non siete in grado di districarvi tra estratti conto, ISC, Banca d’Italia e scelta del conto, rivolgetevi ad un consulente che vi supporterà in quella che può sembrare una spesa “inevitabile” a trasformarla in una spesa “accettabile”.
Pierangela De Martino