Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando della riforma costituzionale in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale per commemorare la figura di aldo Moro, nel centenaria della nascita dello statista pugliese, ha tra l’altro detto: “Per Moro il senso della vita era la centralita’ della persona. Tutto quello che era attorno come
l’economia, il diritto, la tutela dell’ambiente, era per la
felicita’ della persona”.
“Moro – ha continuato Emiliano – sapeva che la storia non si
giudica in un istante. Sapeva che la storia e la vita delle
persone sono l’unica cosa che abbiamo, perche’ di tutto il resto
non abbiamo certezza. Lui tento’ di costruire – ha spiegato
Emiliano – una societa’ nella quale anche chi non aveva mezzi, ma
aveva un’idea o voglia di intraprendere potesse ottenere il
risultato. Quando avevo 15 o 16 anni, di Moro le ali estreme
della politica italiana parlavano come del diavolo. Io che
andavo a scuola e che ero un giovane militante comunista
ovviamente guardavo Moro con grande sospetto”. “Pensavo – ha
continuato Emiliano – fosse un ‘inciucione’ per dirla come si
dice adesso. Avevo una visione completamente diversa da quella
che avete sentito oggi. Moro e’ qui, e’ qui dentro, in particolare
qui nelle Aule di giustizia e politiche della Puglia. Nelle
altre regioni – ha sottolineato – se lo sono dimenticato ancora
piu’ velocemente. Noi resistiamo e cosi’ la Puglia e’ un luogo
particolare. Noi possiamo anche avere evoluzioni diverse, ma la
nostra radice comune rimane e – ha aggiunto Emiliano – fa di noi
qualcosa di particolare. Lo dico perche’ noi abbiamo ancora
l’ambizione, ancora oggi, e se vi leggete il programma di
Governo della Regione Puglia e se vi leggete anche quelli
precedenti la mia Amministrazione, ritroverete – ha detto
Emiliano rivolgendosi all’Aula consiliare – moltissime questioni
che furono oggetto di analisi anche da parte di Aldo Moro. Una
su tutte e’ la partecipazione.
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