Riflessioni su Brexit
di Giovanni Sagristani – per la Rubrica #DICOSAPARLIAMO di Gigi Maresca
Aveva ragione Eduardo De Filippo: ” Secondo me ci sentiamo lontani l’uno dall’altro per colpa dei viaggi… se le destinazioni invece di portare nomi di citta’ portassero nomi di strade sarebbe tutto piu’ semplice”.
Se ad esempio l’aereo Napoli-Londra si chiamasse Piazza Plebiscito-Piazza Trafalgar, per gli inglesi sarebbe tutto piu’ semplice. Alla vigilia del voto referendario, qui in UK, ancora tanti, troppi elettori (rappresentanti le fasce di popolazione piu’ povere, meno istruite e quelle piu’ anziane) vedono nel Referendum un’arma per fermare l’immigrazione, non curanti della crisi economica e politica che l’uscita dalla UE potrebbe provocare.
Noi europei che viviamo qui da anni restiamo inerti, non avendo possibilita’ di voto. Siamo arrivati facilmente, con una liberta’ di movimento, di lavoro e di residenza. D’altronde come cittadini europei ci spostavamo solo da Piazza Plebiscito a Piazza Trafalgar, perche’ avrebbe dovuto essere difficile? A Piazza Plebiscito c’e’ il sole ma non c’e’ lavoro. A Piazza Trafalgar c’e’ il lavoro ma non il sole, tutto qui. All’improvviso ci fanno sentire cittadini di serie B, immigrati, e non ci resta che aspettare l’esito referendario e viverne le conseguenze economiche e politiche. Di nuovo Eduardo aveva ragione: “adda passa’ a nuttata”.
E mentre noi europei aspettiamo ansiosi, i sudditi festeggiano i 90 anni della Regina: il Referendum monarchia/repubblica penso sia ancora troppo lontano.