Recita un vecchio adagio napoletano ” i ciucci si appiccicano ed i varrili si scassano”.
Senza voler offendere le nobili bestie, mi permetto di chiamarle in causa ( causa non nobile) per la modesta celebrazione per il 106° Anniversario della Morte del poeta Aniello Califano oggetto nei giorni precedenti a diatribe sulla titolarità alla Commemorazione tra il Comune ed una “fantomatica” Associazione culturale presieduta da un ex amico e collaboratore del “Palazzo”, oggetto di grossi contributi, dall’Amministrazione comunale.
Ebbene questa mattina al cimitero sorrentino, a ricevere la folta delegazione di Sant’Egidio del Monte Albino, Sindaco, Presidente della Fondazione Aniello Califano, e Presidente della Pro loco, anzichè il sindaco Massimo Coppola così come annunciato sulla locandina ufficiale, il vice Paolo Pane, il prof. Nello Clemente, il cultore di Storia Patria, Enzo De Martino.
Una cerimonia sobria, senza alcuna partecipazione popolare, con deposizione di una corona d’alloro ai piedi del loculo marmoreo che ospita i resti del poeta, in una parete del cimitero con intonaco rovinato dal tempo e dalla mancnaza di manutenzione ordinaria necessaria per l’evento.
Una magra figura, un’assenza importante quella del primo cittadino,forse a riposo forzato, per “digerire” quanto ingurgitato ieri sera, nei locali sottostanti la parrocchia del Capo di Sorrento, con un cambio di destinazione d’uso inusuale “feste, farina e forca”, (don Antonino si sarà rivoltato nella tomba), per la cena dei “Figuranti del Presepe Vivente nei giardini della Cattedrale.
Cena a cui, secondo i bene informati, hanno partecipato oltre 250 invitati (molti gli estranei, compresi i fornitori di cibi e spezie varie) per “grazia ricevuta” (contributo comunale di 40mila euro più incassi stratosferici da parte delle migliaia di visitatori) con distribuzione di varie prebende.
Un evento tra gli eventi per ringraziare la prodigalità del Primo cittadino. (foto Antonino Fattorusso)