L'”accanimento terapeutico” sulla assurda vicenda dell’Assesore comunale all’Urbanistica con casa completamente abusiva, sembra quasi distogliere l’attenzione dei mass media sui numerosi “abusi” o presunti tali, in atto sull’estesissimo territorio comunale, diciassette le frazioni, venti i chilometri di costa sul golfo di Napoli e quello di Salerno.
E’ il caso di una “battaglia” civile di una cittadina, residente a Massa Lubrense con abitazione tra Nerano e Marina del Cantone, raggiungibile da una via pedonale comunale, usata in passato anche dai cittadini della zona, per raggiungere Recommone ed oggi interrotta da cancelli posizionati da privati.
La signora, tra l’altro, contesta ai propri “vicini”, la realizzazione di un muro di contenimeto in cemento, di proporzioni superiore al precedente, con arretramento dello stesso, per far spazio ad un’area di parcheggio al servizio di manufatti usati per attività extralberghiere.
Detta area, è stato oggetto ultimamente, dopo l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi da parte del Comune di Massa Lubrense, perchè realizzate con una semplice Scia, dall’intervento dello stesso Tar della Campania, (sentenza 03134/ 2024), a cui aveva fatt0 ricorso la signora che, tra l’altro scrive ” deve condividersi quanto rilevato dalla controinteressata in ordine alla circostanza chel’ordinanza di demolizione è adeguatamente sorretta dalla constatata mancanza del permesso a costruire, sicchè neanche l’annullamento del provvedimento potrebbe inficiarne la legittimità e l’efficacia”.
Tra i tanti misteri che hanno portato all’effettuazione dei lavori “abusivi”, che sarebbero rimasti tali, senza la segnalazione della coraggiosa cittadina, in molti si chiedono, quali siano stati i motivi dello spostamento del tubo fognario da parte della Gori, precedentemente sull’area destinata a parcheggio, con “peggioramento” della pendenza di scarico.