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SORRENTO: CIALTRONI DI " REPORT SORRENTO" ALL'ATTACCO DI PERSONE PERBENE - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

SORRENTO: CIALTRONI DI ” REPORT SORRENTO” ALL’ATTACCO DI PERSONE PERBENE

SORRENTO: CIALTRONI DI ” REPORT SORRENTO” ALL’ATTACCO DI PERSONE PERBENE

SORRENTO: CIALTRONI DI ” REPORT SORRENTO” ALL’ATTACCO DI PERSONE PERBENE

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Un truffatore seriale, un personaggio squallido che nel lontano 2007/2008, mentre lo scrivente onorava la sua professione di giornalista alla presidenza della Regione Campania, vendeva park card false, stampate in proprio per conto della solita Cooperativa ( Le Nereidi di cui sembra era presidente), messa su da uu noto  pregiudicato sorrentino all’epoca con importanti incarichi ammnistrativi.

Ma di questo parleremo più dettagliatamente nei prossimi giorni.

Poi la “promozione”, entra nella banda dei quattro (l’articolo 416 bis calza a pennello), facendo comunella con il “portiere di notte”, che tra antiche passioni represse dedicate ad ospiti femminili,  segnala sala abusiva nell’hotel di via Capo dove lavora prima di essere cacciato. Contemporaneamente riveste anche un importante incarico presso i Vas sorrentini, altra ipotesi di 416 bis, malgrado evidenti e circostanziati abusi nella sua proprietà di Priora con “acquisizione” democratica, da noi si chiama furto di particella stradale, di area di parcheggio su suolo Anas, regolarmente contestata con ordinanza di demolizione ed inspiegabilmente mai eseguita.

Poi la promozione da falsario di ticket e “facchino abusivo”,  a censore dei costumi degli altri, come “Report Sorrento” usando per le foto un “iPhone” fornito dal Presidente dell’istituto  di Cultura Torquato Tasso,(altro 416 bis),  con fondi neri non passati per il Cda, insieme ad un drone per servizi aerei.

E a proposito del Presidente dell’istituto di Cultura Torquato Tasso, ispiratore dello scritto offensivo a firma del “gigolò” Giovanni Maresca (cultura scolastica zero, come il suo mentore spacciatore di falsi profili), chiediamo alle autorità di Polizia di indagare sul suo essere commerciante di opere d’arte con bottega intestata prima alla mamma e poi al fratello sulla sua inesistente iscrizione alla Camera di Commercio, sulle sue lunghe trasferte a Londra,  sulle numerose vendite di quadri di dubbia provenienza nei maggiori alberghi sorrentini, sulle sue tante chiacchierate “prestazioni benefiche” con proprietà dal valore di vari milioni disseminate sul territorio sorrentino.

In particolare , cacciato dalla Tassiana ( a quanto i resoconti di contributi incassati e spese sostenute) e soprattutto dalla Fondazione Sorrento, dove ancora non ha dato pubbliche spiegazioni sul “falso” Guido Reni esposto e, a quanto confermato da un noto consulente d’arte napoletano,  senza rendere pubblico il dispositivo di dissequestro dell’opera, limitato alla semplice proprietà ma non all’autenticità, oltre che ai “guadagni” della mostra sull’ignoto pittore sorrentino parente di pubblici amministratori ed impiegati della stessa Fondazione.

Interrogativi questi a cui chiediamo una risposta, dalla Magistratura ( a proposito ci piacerebbe saper anche con un semplice comunicato, a che punto stanno le indagini sul sequestro dell’hotel Cavour, con dono di un giardino dall’allora in vita ultracentenario proprietario, al figlio Assessore comunale di un noto (alle pagine di cronaca nera)  sindacalista sorrentino, parente del proprietario)..

La gente – come diceva Tina Pica vuole e deve sapere. A risentirci.

Gaetano Milone

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