Costruire il consenso attraverso la propaganda ed i mass media è uno degli strumenti usati dai regimi totalitari.
Un percorso precostituito e sistematicamente seguito negli ultimi tempi dal Sindaco di Sorrento che ,dopo l’azzeramento delle cariche assessorili, ha rivolto la propria attenzione, usando denaro pubblico, a gestire in prima persona l’informazione.
Un prima provai, l’asservimento alla sua corte, della quasi totalità dei “giornalisti” della penisola sorrentina, per “pilotare” un’informazione di parte, la sua informazione, tesa a celebrare se stesso e l’uso personale dell’Uffico Stampa, in contrato con la legge 150, che prevede che sia organo d’informazione della Giunta, avendo il sindaco un portavoce.
Ecco, quindi, la pagella di un noto quotidiano del comprensorio che gli dà un bel dieci per la sua attività politica, a pochi giorni dal ricevimento di un contributo di 18mila euro.
Ed ancora, l’attacco indiscriminato e vergognoso del “giornale on line dei due mondi” (scrive cose dell’altro mondo in un linguaggio incomprensibile), ad un Assessore colpevole di aver rimesso le deleghe per “incompatibilità ambientale”, stipendiato mensilmente con soldi pubblic (si spera presto in un intervento della Corte dei Conti).
E poi, ciliegina sulla torta, la sua autocelebrazione di sabato sei gennaio.
Una Befana a se stesso, sulla locandina del settimanale più venduto della penisola sorrentina, confenzionato e gestito, a detta di moltissimi testimoni, nella stanza del primo cittadino, finanziatore della testata, dove dopo una dichiarazione di Gianluigi Aponte all’oscuro delle magagne a Villa Fiorentino (Fondazione Sorrento), tira fuori un titolo “La città ha un super sindaco”.
Siamo già in un regime totalitario? Ecco in parte spiegata la famosa frase “L’anti politica non prevarrà.