Nella giornata di ieri, giovedì 16 febbraio, una lettera denuncia a firma di Michelangelo Scannapieco ( che smentisce categoricamente di esserne l’autore), con riferimenti ad abusi edilizi di vecchi e nuovi amministratori comunali e loro famiglie è stata protocollata uffcialmente, al comune di Sorrento, con modalità al vaglio dei Carabinieri della locale Stazione.
Accuse gravissime, dettagliate, rese pubbliche molto probabilmente – sono in molti a pensarlo – da chi cerca di dirottare l’attenzione degli inquirenti su più personaggi pubblici sorrentini, creando un grosso “calderone”, in modo di allargare le indagini e allontanare in parte le attenzioni sui farabutti di mestiere.
La missiva indirizzata a tutti gli Amministratori, al Procuratore della Repubblica ed al Prefetto oltre a due sole testate giornalistiche ( il “facite ammuina” è sottinteso), inizia con un “Sorrentopoli (termine usato dai soliti noti), quanto c’è da pagare e a chi?.
E poi, perchè ” malgrado la norma amministrativa vuole esito entro 30 giorni delle istanze, anni di faldoni impolverati vengono tenuti fermi dalla “politica”.
“Come può fare politica dell’abusivismo, uno che vive in casa abusiva dei genitori”.
E poi i nomi, di Consiglieri, di locali pubblici con tetti, tettoie abusive, di serre e gazebi non a norma, del “roof di alberghi in pieno centro con tettoie vere e proprie sale, bar e ristoranti con consistenti volumetrie che non rientrano nemmeno nella tassa della spazzatura, delle finestre chiuse sul costone tufaceo,di ville matrimonifici di villa Santa Fortunata (non è chiaro se il riferimento è al Campeggio) e villa Tritone con serra e piscina abusive” e poi ” tecnici che fanno politica diretta o con parenti in politica o nelle commissioni ,che stanno più negli uffici comunali che nei propri, ed ingaggiano nel dopolavoro tecnici comunali”
Una sorta di miscellanea di abusi edilizi, noti a tutti ma dormienti da sempre e rispolverati per un fine ai più sconosciuti.
Gli interrogativi si susseguono così come le domande sul perchè continua l’immunità per corrotti e corruttori.