“Damnatio memoriae” per colui o coloro che in un sol colpo, con straordinaria stupidità, hanno cancellato le momerie storiche di una prestigiosa e famosa Società sportiva, mandando all’aria, contemporaneamente, la tanto auspicata unione dei comuni.
La scellerata e “arbitraria” scelta di sostituire il nome di “Folgore Massa Lubrense” con “Shedirpharma Sorrento” per giustificati ritardi sull’inizio dei lavori del nuovo Palazzetto dello Sport a Massa ( il progettista era stato indicato dalla stessa dirigenza dell Folgore!), per dire grazie al sindaco Massimo Coppola, che ha reso agibile per la serie A3 il Palatigliana di Sorrento, fa rivoltare nella tomba gli scomparsi fondatori della Folgore Massa ed indignare i superstiti di quel gruppo di cittadini benemeriti.
” Questa proprio non me l’aspettavo! – scrive l’avvocato Celestino Marcia, uno dei soci fondatori della “Folgore Massa”- Cambiare integralmente il nome della società in cambio di esigenze di mercato e logistiche è uno sfregio che non riesco a sopportare”.
“Sfregio che non tocca me personalmente ma alla storia della comunità alla quale la vostra società è indissolubilmente legata ed alla storia di quanti hanno contribuito a far crescere la comunità massese ricompattandola vicino alla squadra”. Francesco Saverio Mollo poeta e storico massese, nel secolo scorso in prefazione al suo famoso libro ” O Paese Mio” scriveva “O Paese è na patria piccirella e o vvero ammore…..”.
Molto più incisivo e diretto il sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli coraggiosamente consapevole di aver rotto quell’unione fra comuni tanto auspicata e ricercata. ” Togliere il nome di Massa Lubrense e aggiungere quello di Sorrento alla squadra di pallavolo non ha fatto onore ad una società sportiva tanto gloriosa. Tutto questo è avvenuto sopra la testa di fondatori, tifosi, cittadini e se permettete anche dell’Amministrazione Comunale di Massa Lubrense”.
Qualcuno di fresca memoria ricorda ancora, con disappunto, la registrazione, del famoso “femminiello” massese. da parte di qualche suo omonimo, con il nome di “Limone di Sorrento IGP” cancellando miseramente l’origine storica della coltivazione del limone ad opera dei Gesuiti, nel 1600, nella conca di Quarazzano.
“Corsi e ricorsi storici”ancora ci ammonisce invano Giambattista Vico.