Ancora un ricordo, un anniversario, un tributo di fede a Maria Santissima della Lobra nell’anniversario della Sua incoronazione ad opera del Vescovo di Scala e Ravello. Don Francesco Saverio Casa, sacerdote massese ne tratteggia la memoria storica e religiosa.
“Avvolta dai raggi del sole, letizia degli angeli in cielo, radiosa tu sorgi Maria: sei l’Arca di Dio tra noi. Del giorno sei chiara Stella, d’azzurro è questo tuo grembo, un batter è l’eco del mare. Regina e Madre di Dio, la Lobra il nome tuo invoca, chè segno di terra beata. In vita raminghi i tuoi figli dall’alto tu miri, tu vegli; sospiran la meta promessa, ch’è pace sicura riscossa”.
Il 12 agosto 1804 la sacra immagine della Madonna della Lobra venne incoronata da Mons. Silvestro Miccù, vescovo di Scala e Ravello; per l’occasione dette esecuzione ad un decreto vaticano del 3 luglio 1803. Il vescovo cinse con una corona d’oro la Vergine ed il Figlio dell’affresco risalente ai primi secoli della cristianità, proprio lì dove era presente l’antica cattedrale della Città. L’attuale Ex- Cattedrale di Santa Maria delle Grazie in Piazza Vescovado, per inequivocabile attestazione storica, non può essere confusa con un titolo che da circa dieci anni le è stato attribuito impropriamente. Si evince dalla storiografia locale che l’Antiqua Ecclesia Cathedralis, è stata solo la primitiva chiesa paleocristiana la che esercitò il ruolo di cattedrale in località Fontanelle.
L’incoronazione va rammentata per il legame che in quel caso venne a stabilirsi tra il Santuario della Lobra e la Basilica vaticana. Fu il Cardinale Alessandro Sforza di Piacenza a costituire un legato presso il Capitolo Vaticano di San Pietro, le cui rendite erano destinate ad acquistare corone d’oro per onorare ed ornare le immagini di Maria Santissima, celebri per vetustà di culto e fama di miracolosità. La Madonna della Lobra fu la quarta immagine che ha potuto vantare il privilegio di essere incoronata con una corona proveniente dal Vaticano.
Il 12 agosto 2004, nel bicentenario dell’incoronazione, il Cardinale Renato Raffaele Martino, ancora vivente, fu invitato per dar seguito al rito solenne. Sua Eminenza fu creato Cardinale nel Concistoro del 21 ottobre 2003, col titolo di diacono di San Francesco di Paolo ai Monti. È stato anche Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Nell’omelia tenuta nel Santuario della Lobra durante la Solenne Concelebrazione in occasione del fausto evento, disse: “Ringrazio il Signore di avermi portato in questo splendido luogo mariano di Massa Lubrense, fonte ed alimento che ha sostenuto l’identità religiosa del popolo cristiano di Massa e cornice preziosa entro cui sono state collocate le sue vicende determinanti. Alla Madonna della Lobra confidiamo le nostre speranze e i nostri timori, chiedendo che il Magnificat da lei cantato diventi il canto della nostra vita. Con Maria canteremo il canto dei poveri, il canto della liberazione, il canto della speranza e della consolazione”.
