“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Se poi a perseverare sono addetti ai lavori, professionisti del Foro torrese, la cosa diventa inquietante e suscita naturali e diversi interrogativi. Sant’Agostino nel suo commento alla frase spiega che “cadere nell’errore è proprio dell’uomo, ma è diabolico insistere nell’errore per superbia”.
Michelangelo Scannapieco, il cittadino sorrentino da tempo impegnato a denunciare il presunto “malaffare” al comune di Sorrento, soprattutto nella copertura di gravissimi abusi edlizi che oltre a coinvolgere un impiegato “mascalzone”, vedono il “silenzio -assenso”, di qualche amministratore o la violenta reazione di parte degli esponenti del Pd sorrentino fra i quali un assessore, un consigliere ed i segretario politico , ha riportato un’altra vittoriosa sentenza giudiziaria da parte di un Magistrato della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Il Gip dott. Fernanda Iannone ha infatti rigettato la richiesta di opposizione alla precedente sentenza assolutoria per Michelangelo Scannapieco “querelato” dall’Assesore Comunale, avvocato R. P., dal Consigliere comunale avv. I. G., dal Presidente della locale sezione del Pd, G.P. prossimo new entry al comune sorrentino come servizio civile “,esprimendo disappunto per l’atteggiamento di sostanziale inerzia dei querelanti, rispetto a vicende di rilevanza pubblica ma che non si può dire che appaiono idonee a mettere in pericolo la considerazione sul piano sociale ovvero l’onorabilità degli esponenti, ciò anche per gli opponenti R. P. e G. (il riferimento alla relazione sentimentale della P. con tale don Lucchesi non appare idoneo ad essere compreso).
Intanto Michelangelo Scannapieco, difeso dal brillante e prestigioso avvocato del Foro di Napoli, Ilaria Criscuolo, reagisce a modo suo alla sentenza favorevole scrivendo una ulteriore lettera al Segretario Nazionale del Pd, Enrico Letta, chiedendo un “suo autorevole e decisivo intervento che valga a porre rimedio alla “incredibile figuraccia”alla quale i tre hanno esposto il Pd”.
“Per quanto riguarda la sentenza – ha infine dichiarato Michelangelo Scannapieco – insieme ai miei legali, stiamo valutando la possibilità di un risarcimento danno i cui proventi saranno destinati all’ospedale di Sorrento.