Clamorosa dichiarazione del giudice Anna Scognamiglio: la convivenza con mio marito Guglielmo Manna era solo formale e dovuta alla necessità di salvaguardare l’equilibrio psichico dei nostri due ragazzi; insomma vivevamo da “separati in casa” e
ognuno di noi aveva ed ha la sua vita, anche sentimentale, del
tutto autonoma”.