Il 9 ottobre al Teatro Eliseo a Roma il grande sorrentino Raffaele Lauro ha ricevuto, in qualità di scrittore per la sua importante opera narrativa, il “Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito” 2019, la prestigiosa kermesse annuale organizzata dall’Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento con finanziamento della Regione Campania e diretta da Mario Esposito, giunta quest’anno alla sua 24° edizione. Il “premio speciale 2019 alla carriera” è stato consegnato allo scrittore da Vincenzo Scotti, presidente della Link Campus University di Roma ed ex-Ministro dell’Interno, del quale Lauro è stato Capo di Gabinetto al Viminale. Dopo il brillante intervento di apertura del direttore artistico dell’Eliseo, Luca Barbareschi, il quale ha sottolineato l’importanza e l’incisività delle iniziative culturali promosse dal Teatro Eliseo e quello, altrettanto efficace, del sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino, il quale ha rivendicato il crescente valore culturale del Premio, ormai in ambito nazionale, Mario Esposito ha annunziato i due “premi speciali alla carriera 2019”, destinati al giornalista Maurizio Costanzo e allo scrittore Raffaele Lauro. Del secondo, presente alla manifestazione, ha letto anche la motivazione della giuria: “Raffaele Lauro è un intellettuale attento allo spazio e paziente al tempo. Coltiva la narrativa come un giardino da innaffiare con l’acqua sorgiva della riflessione e dello stupore”. L’attrice Anna Capasso ha illustrato la complessa e articolata biografia di Raffaele Lauro, come docente, come uomo delle istituzioni e come narratore. Alla scrittrice e giornalista Patrizia Danzè, autrice del saggio critico sull’intera opera narrativa di Lauro, dal titolo “L’Universo Amore”, in uscita a gennaio 2020, è stato affidato il compito di definire il percorso narrativo dello scrittore sorrentino. “Forse le storie capitano a chi sa raccontarle – ha esordito la Danzè – e non c’è dubbio che nel corso della sua vita di scrittore, una delle tante vite di Raffaele Lauro, le storie che gli sono capitate sono diventate narrazioni. Una riflessione di Andrea Camilleri si addice benissimo a Raffaele Lauro: secondo lui, nel narratore c’è anche un elemento di oralità implicito nella scrittura, che non è obbligatoriamente presente in tutti gli scrittori, e in tal senso lui si considerava un narratore. Un’altra osservazione calzante per Raffaele Lauro è quella del critico González Iglesias, a proposito della Yourcenar, quando dice che l’autrice belga nella sua ricerca del tempo perduto, fosse una narratrice più che una romanziera: una narratrice che recupera l’antico compito di rendere poetica la realtà. Ecco, io credo che Raffaele Lauro sia un narratore, perché definirlo tale significa riconoscergli quella capacità propria della fascinazione dell’oralità, di mettere insieme i pensieri, riallacciare i rapporti con il passato, aggiornarlo al presente e farlo diventare racconto. Scrivere è una secrezione dell’esperienza vitale, per questo Lauro converte in letteratura il suo territorio natale. Ogni terra attende che giunga la voce di chi narrerà la sua storia e Lauro lo ha fatto con Sorrento, luogo dell’anima, hortus conclusus, immagine-simbolo che ricorre spesso nella sua narrazione. Così, in un autore che ha una formazione filosofica ed è uomo dalle molte letture letterarie e dalle multiformi esperienze, noi incontriamo il segno di Proust: il più piccolo ricordo, suo o di qualche familiare o di amici o di conoscenti, suscita una storia nella quale vale la pena perdersi. Perciò, ogni libro di Lauro diviene un incontro e ogni incontro diviene un ponte che ci consente di incontrare soprattutto noi stessi…e Lauro è maestro di narrazioni affascinanti”. Dopo la consegna del premio, una raffinata scultura dei maestri Giuseppe Leone e Francesco Scognamiglio, Raffaele Lauro ha tenuto un applaudissimo e vibrante discorso contro tutte le mafie che ancora allignano nel nostro paese, suscitando l’apprezzamento di Luca Barbareschi, il quale, in chiusura, ha voluto definirlo “un eroe autenticamente italiano”.
Lo scrittore è stato festeggiato da una folla di amiche e di amici, venuti a Roma anche da Milano, da Bologna, da Napoli. Tutti convinti che mai premio possa essere stato più doveroso nei confronti di una persona come questo conferito a Raffaele Lauro, campione insuperabile di energia, cultura, creatività e umanità. I sorrentini devono essere orgogliosi di questo illustre concittadino, che tanto ama la sua terra da consegnarla al lustro planetario con i suoi scritti bellissimi, che promuovono ed esaltano il territorio della Penisola. Il Premio Penisola sorrentina non è certo la prima delle prestigiose onorificenze che sono state riconosciute al Maestro. Raffaele Lauro è stato nominato, nel 1990, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, e, nel 1992, Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2004, ad Agrigento, gli è stato consegnato il prestigioso “Premio Empedocle”, in memoria di Paolo Borsellino, conferito dall’Accademia di Studi Mediterranei; nel 2005, il “Premio Personaggio Speciale 2005”, da Confartigianato; nel 2006, insieme con Lucio Dalla, il “Premio Internazionale Sorrento nel Mondo”. Considerarlo solo uno scrittore è limitativo per un personaggio poliedrico che ha il raro dono di eccellere in tutti i campi in cui è versato. Giornalista freelance, saggista, sceneggiatore, autore teatrale e di canzoni, regista, librettista, Lauro è stato anche politico e uomo ai vertici del Governo. Figlio di Luigi e Angela Aiello, ha frequentato il liceo a Sorrento, presso l’Istituto Sant’Anna, diplomandosi con il massimo dei voti e relazione della Commissione. Ha quindi proseguito gli studi presso l’Università di Napoli “Federico II”, dove ha ottenuto tre lauree: in Scienze Politiche, con lode, con una tesi sulla storia dei Paesi afro-asiatici; in Giurisprudenza, con lode, con una tesi in Diritto Internazionale; infine in Economia, con lode, con una tesi in Teoria e Tecniche di Negoziazione del Mercato. Nel 1968 ha vinto una borsa di studio presso il Ministero degli Affari esteri, e nei successivi quattro anni ha prima frequentato i corsi presso l’Istituto Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e poi ha studiato la politica estera, a Parigi, presso il Documentation Française. Dal 1971, è stato Professore di Storia e Filosofia nel Liceo scientifico sorrentino “Salvemini”, a tutt’oggi indimenticato da generazioni di suoi allievi. Per molti anni ha insegnato Diritto delle comunicazioni di massa alla Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università LUISS di Roma. A Roma, presso l’Istituto di giornalismo e tecniche audiovisive, ha anche ottenuto una laurea in giornalismo, sempre con lode, iniziando attività di pubblicista. E’ stato direttore della rivista scientifica “Poste e telecomunicazioni”, pubblicato dalla Fondazione U. Bordoni, e ha lavorato come commentatore delle nuove tecnologie informatiche, per Il Tempo a Roma e Il Mattino a Napoli; ha scritto per “RadiocorriereTV”. Presso la Nuova Università del Cinema e della Televisione di Roma, si è diplomato in regia cinematografica, con i maestri Giuseppe De Sanctis, Carlo Lizzani e Florestano Vancini. Le attività amministrativo-istituzionali di Raffaele Lauro hanno inizio a Sorrento nel 1980. Allievo dell’uomo politico Francesco Compagna, è stato eletto consigliere a Sorrento, assumendo le posizioni di Vice Sindaco, Assessore alle Finanze, Personale e Cultura. Durante il periodo del secondo incarico, ha organizzato la Biblioteca Comunale di Sorrento e ha istituito una scuola di teatro, con il regista Lorenzo Ferrero di Roccaferrera e una importante rassegna teatrale. Ha lasciato Sorrento nel 1984 per trasferirsi a Roma, dove è stato Capo della Segreteria del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, del Ministero delle Finanze e del Ministero dell’Interno, Consigliere del National Audit Office. Ha avuto incarichi sensibili al Ministero dell’Interno (Capo di Gabinetto, Direttore delle regioni frontaliere e Ispettore Generale di Amministrazione). Nel mese di ottobre 2003 è stato nominato Consigliere del Ministro del Governo presso l’Ufficio del Primo Ministro. Da maggio 2005 a maggio 2006 è stato Capo di Gabinetto del Ministero delle Attività Produttive. Dal giugno 2006 al febbraio 2008 è stato Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento degli anti-racket e anti-usura e Presidente della Commissione di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura. Nelle elezioni generali del 2008 è stato eletto senatore per il “Popolo della Libertà” in Campania. È stato nominato membro della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla mafia e altre organizzazioni criminali, anche straniere, membro della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi di radiodiffusione Prima commissione (Affari costituzionali), fino ad aprile 2012, e poi membro del Comitato di Sesto (Finanze e Tesoro). E’ anche stato Consigliere politico alla sicurezza del Ministro dello Sviluppo Economico, l’On. Claudio Scajola. Notevoli anche le attività legislative, in particolare la battaglia contro il gioco d’azzardo, di cui continua ad essere strenue fautore. Un vero eroe, nell’accezione letterale del termine, “colui che dà prova di coraggio e abnegazione”. Una persona che ha dedicato la sua esistenza agli altri, che ha sacrificato tempo, risorse, energie fisiche e mentali al bene comune, allo Stato, alla cultura, agli ideali più alti e nobili del sentire umano. Il “nostro” eroe sorrentino.
Carlo Alfaro