IL VANGELO IN PILLOLE – IL GESÙ STORICO E IL CRISTO DELLA FEDE
Oggi, il Vangelo ci permette di contemplare la difficoltà del coniugare il Gesù storico col Cristo della fede. Quando si indaga su Gesù, ci sono incomprensioni ed ipotesi sul Messia atteso, come vedere le profezie del Vecchio Testamento realizzate su di lui. Ieri come oggi l’ignoranza sulla Persona di Cristo e l’insegnamento della Chiesa suscitano ancora polemiche e divisioni religiose. La gente dice, «Sappiamo da dove viene quest’uomo. Invece, quando il Cristo verrà, nessuno saprà da dove» (Gv 7,27), e concludono che Gesù non può essere il Messia perché Egli non risponde all’immagine di “Messiah”, in cui erano stati istruiti.
Nonostante lo cerchino per ucciderlo, egli si muove liberamente senza essere arrestato, e il popolo si chiede: forse le autorità «abbiano capito, dopo tutto, che è davvero lui il Cristo?» (Gv 7,26). Gesù rivela la sua natura divina, mandato da Colui che è “veritiero” (cfr Gv 7,28), ma non come il leader conquistatore che arriva per rovesciare il dominio romano, ma come il “Servo Sofferente” di Isaia, l’Agnello innocente che salverà il mondo.