CARMINE SESSA: L’ARABA FELICE NON VOLA PIU’
Non son passati due mesi da quando salutammo Roberto Keller e con grande dolore dobbiamo dire ad-Dio a un altro grande presidente dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso”. Il grave lutto ci ha privato di uno dei Soci più insigni: l’ing. Carmine Sessa che seppe far rinascere il prestigioso Istituto traendolo dalle secche dell’abbandono. «Tacit satis, laudant tacent» (Il silenzio è spesso la miglior risposta), ma con Franco Cappiello, Gaetano Milone e altri amici desideriamo ricordare un uomo che tanto si è speso per l’Istituto e la Cultura. Il quadro culturale dell’Istituto, prima della sua nomina a presidente, era pressoché a gestione assolutamente disimpegnata, dimentica delle proprie origini. Per dirla con Carlo Cattaneo l’Istituto affondava le proprie radici nella terra come una vecchia pianta alla quale non stia a cuore se non la propria comoda immobilità, tant’è che, sul piano culturale e operativo, fu a poco a poco sostituita da quegli homines novi che giunsero a nominare l’ing. Carmine Sessa presidente del prestigioso sodalizio. L’atto di rinascita dell’Istituto e il suo messaggio di cultura, libertà, democrazia e progresso passarono inevitabilmente attraverso una nuova forma di pensiero. Bastano pochi accenni per capirne la levatura. Sabato 1° agosto 2015 alle ore 19.00, nella basilica Pontificia di Sant’Antonino a Sorrento, fu presentato il libro di Rodolfo Izzo, Giovanni Gugg e Nello Pane «Per Grazia ricevuta – L’arte dei miracoli, Sant’Antonino e i quadri dei suoi prodigi». L’iniziativa, un’edizione pregiata, di un volume in carta a mano di Amalfi, si avvalse del patrocinio del comune di Sorrento, del Centro studi “don Luigi Sturzo”, presieduto dal prof. Liborio Denaro e dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” con il nuovo presidente ing. Carmine Sessa.
A settembre 2017 nella Sala Consiliare del Comune di Sorrento alle ore 20.00 si tenne l’evento “Bentornato Torquato Tasso”, una serata dedicata al Sommo Poeta Sorrentino, alle sue opere ed al suo genio. L’istituto di cultura “Torquato Tasso” di Sorrento, in persona del suo Presidente l’ing. Carmine Sessa, il Direttore della “Cattedra Tassiana”, prof. Alfonso Paolella, con il Patrocinio della Città di Sorrento e l’Assessorato alla cultura del Comune di Sorrento, ne furono i promotori. A novembre 2017, il Festival Internazionale del Rinascimento, 440° Anniversario del ritorno di Tasso a Sorrento. Organizzato dal Comune di Sorrento, su iniziativa dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso”, e con il patrocinio della Regione Campania, della Città metropolitana di Napoli, della Fondazione Sorrento, dell’Università “Federico II” di Napoli, dell’University of California, (UCLA) Los Angeles, dell’Universitat Autònoma de Barcelona, dell’Istituto di Letteratura mondiale Gorki dell’Accademia delle scienze della Russia, Mosca, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.
Uno dei suoi ultimi interventi, quasi come testamento spirituale. Intervistato da Lucio Esposito (cf. link) l’ing. Carmine Sessa auspicava una collaborazione molto stretta tra gli Istituti di Cultura che operano sul territorio, in particolare con l’Istituto Bartolomeo Capasso e saggiamente asseriva: «molto provinciale, molto stupido stabilire una forma di competizione tra Istituti che hanno le stesse finalità». Profeticamente disse: «Ho 85 anni, sono molto di passaggio, non ho le qualità per fare il presidente dell’Istituto di Cultura Torquato Tasso, non sono un umanista, non sono un uomo di lettere […] bisogna cercare di unire intorno alle Istituzioni questi Enti culturali che stanno sul nostro territorio che fanno un lavoro meritorio». Purtroppo nessuno si avvide che fosche nubi si addensavano sull’Istituto quando da lì a poco l’ing. Carmine Sessa non fu più presidente. È un momento triste per l’Istituto ma Hannah Arendt scrisse: «Anche nei tempi più bui abbiamo diritto di attenderci una qualche illuminazione». La studiosa ebrea sosteneva che se il giudizio per quanto ci accade intorno è di avversione totale, più forte di tutto è la nostra capacità di autodeterminazione e siamo sempre in grado di cambiare le cose che non ci piacciono, il problema è che non sempre abbiamo gli strumenti. Allora, possiamo e dobbiamo attingere dal nostro glorioso passato. Ecco perché, da quel “mondo altro” dove si sono ritrovati Roberto Keller e Carmine Sessa, intercedano affinché l’Istituto rinasca, come Araba Fenice, per volare sempre più in alto. (Aniello Clemente, teologo, giornalista, scrittore)