Il Vangelo in pillole (Aniello Clemente, teologo)
Il Vangelo di oggi (Lc 6,39-45) ci ricorda una famosa parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?». Nel Primo Testamento Dio si rammarica che il suo popolo non lo ascolta e il profeta Geremia dice che non si abbeverano alla sorgente di acqua viva e si sono scavati cisterne piene di crepe, che non trattengono l’acqua (cf. Ger 2,13). Anche oggi uomini sempre più assetati di Verità vagano in cerca di risposte in dei effimeri e umani: ciechi che guidano altri ciechi (cf. Lc 6,39).
E il Vangelo prosegue: «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Uomini assetati di potere e denaro sono comparsi prepotentemente sulla scena mondiale, quasi come arbitri del futuro dell’umanità, e si scagliano contro i deboli, gli oppressi, i “diversi”. Coraggio, il Signore lo aveva già previsto: «l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda». E allora aspettiamo fiduciosi perché «Ogni albero, infatti, si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene». Senza scomodare Mounier e Lévinas, l’unico modo per sconfiggere i “sovranisti”, i nuovi “Moloch”, i nostalgici di un triste passato, è scoprire nel volto del fratello il volto dell’Altro!