A correre il rischio di essere rimossi dalla Cripta che ospita i resti terreni del Santo Antonino, son ora le centinaia di ex voto, simbolo della religiosità del popolo sorrentino, donati soprattutto dai naviganti e da persone con grave patologie, “per grazia ricevuta”.
Dei famosi ed artistici lampadari, a ridosso dell dodici colonne di epoca greca-romana,scomparsi per volontà non popolare, una decina di anni fa, fino ad oggi si sono perse le tracce.
Ssperiamo solamente di non ritrovarli sulle bancarelle di uno dei tanti mercatini di antiquariato sul territorio nazionale .
Eppure bastava lasciarli al proprio posto, anche spenti, a testimonianza di una fede di gente umile ma devota, legata indissolubilmente al proprio patrono e restaurati dal precedente rettore don Giuseppe Esposito..
Ad osservare poi, la partecipazione ai riti preparatori delle celebrazioni per i 1400 anni dellla salita in cielo del Stanto protettore, a cominciare dalla novena, abbiamo il termometro di una mancanza generalizzata dei giovani alla frequentazione della Basilica di Sant’Antonino.
I soliti volti, sempre meno, di sorrentini doc, eredi di vecchie tradizioni religiose, non in grado di trasferire ai propri ragazzi la fede per il Santo protettore “appoggiati” dalla stessa Ammnistrazione comunale desiderosa di “apparire”- è il caso dell’inaugurazione della statua del Santo restaurata in piazza Sant’Anotnino con la presenza di politici a corto di memoria storica per un “vizio” di famiglia.
D’altronte il “buongiorno” si era vista già la notte del primo dell’anno con spettacoli irriguardosi, in pubblica piazza, delle tradizioni religose sorrentine, organizzati da “professionisti” dell’organizzazione di eventi, sempre gli stessi, a scorazzare, oggi, per località turistiche internazionali, con i soldi dei cittadini.A protestare per la “scomparsa” di beni culturali certamente censiti dalla Soprintendenza, una traccia concreta, una lettera di protesta scritta da Lello Pane al”arcivescovo di Sorrento – Castellammare, mons. Franco Alfano, nel lontano gennaio 2021.
Pe ultimo e non per ultimo, interpretando quella pietas religiosa che caratterizza le nostre genti, vorremmo che in un angolo dell’ingresso della Basilica, fosse collocata una targa che ricordasse la tragica scomparsa di due benemerite cittadine sorrentine. Per non perdere la memoria