Un brindisi di fine anno su un palco dai messaggi ambigui, da città del vizio sfrenato, a ridosso della Statua di Sant’Antonino di cui quest’anno si celebrano i 1400 anni dalla morte, e a pochi metri dalla Chiesa del Carmine.
Un sindaco partecipe e soprattutto consenziente a spettacoli irriverenti, organizzati dai soliti personaggi dichiaratisi in pubblico (in piazza Angelina Lauro dove anche gli alberi hanno le orecchie) “grandi” amici del primo cittadino, “gestori” di gran parte degli eventi e sul palco a brindare al nuovo anno.
Un messaggio che promuove ” la nuova Sodoma e Gomorra”, nella stessa piazza che accolse, nel marzo del 1992, Giovanni Paolo II in visita pastorale e più tardi, nel 2012, l’Arcivescovo Francesco Alfano.
Un “silenzio assenso” da parte delle autorità religiose, prima fra tutte la Curia sorrentina, forse per i 40mila euro di contributo per il Presepe Vivente nelle stanze e giardino della Cattadrale, criticato e condannato da gran parte della popolazione, così come nessun cenno di “disappunto”, da parte delle Arciconfraternite del territorio, espressione della religiosità del popolo sorrentino.
“Non ci resta che piangere” ammoniva Massimo Troisi, in attesa di veder volare nella notte tra il 5 e 6 gennaio, in linea con le tendenze del momento, un befano, seduto su un manico di scopa, propriziatore di fertilità.