Excusatio non petita accusatio manifesta. Una famosa locuzione latina ( lingua poco conosciuta dal Vas, presunto “Ras” di Priora), dà la giusta spiegazione di una inspiegabile inottemperanza di demolizione di uno sfacciato caso di abusivismo su strada di proprietà Anas e dell’incomprensibile tentativo di “difesa” su un “giornale” locale a sua immagine e somiglianza.
Un esempio vergognoso del giornalista senza “testa te”, di “ricostruire” ( in questo è maestro avendo trasformato gli 80 metri quadri della sua abitazione in 250) la storia della piazzola, “rubata” all’Ans e tutt’ora in uso per parcheggio privato malgrado ingiunzione di demolizione.
E poi scavando fra “panni sporchi lavati in famiglia” apprendiamo del letto del rivolo adiacente la sua abitazione ancora impregnato da liquami fognari da lui scaricati e “certificati” da indagini di autorità varie, di sconfinamento in una proprietà confinante ( rientrato dopo rimostranze del vicino) e per ultima ma non ultima “malefatta”, l’aver trasformato 80 metri quadri in 250.
In attesa di conoscere i provvedimenti che i Vas nazionali prenderanno contro il proprio rappresentante in penisola sorrentina ( sui suoi sodali stendiamo un velo pietoso), ricordiamo il vecchio adagio che recita ” meglio un silenzio sensato che parole sensa senso”.