Sconcerto ed incredulità tra charter, imbarcazioni da traffico e di linea, pescatori e semplici diportisti per la continua violazione del divieto di navigazione all’interno della zona A del Vervece, con notevole sforamento dei limiti di velocità, da parte della famosa “Scorfanella”, ormai conosciuta come barca “pirata” dell’Area Marina Protetta. Un’imbarcazione, la motonave “Scorfanella” di 15 metri,, ferma per anni in un cantiere di rimessaggio di un noto,alle cronache giudiziarie, armatore sorrentino, e messa in acqua quest’anno con equipaggio formato da comandante, direttore di macchina e mozzo per svolgere insieme al gozzo “Punta Campanella” (solo per rimessaggio motori gozzo euro. 8.186.13 -leggesi ottomila euro) escursioni nella Riserva Marina.
Escursioni fallimentari fin dal primo giorno per carenza di passeggeri – la Scorfanella imbarca tra paganti ed omaggi a discrezione del presidente e direttore (politici locali, giornalisti e rappresentanti di Associazioni), al massimo una media di cinque-sei persone al giorno, con migliaia di euro di carico di gasolio come ampiamente descritto nelle determine pubblicate all’albo.
Ha in compenso “licenza” di navigare dovunque all’interno dell’Area Marina Protetta, a velocità vietate ( supera triplicandola la velocità consentita dalla stessa Riserva Marina e, addirittura, ormeggia in esclusiva, ai Galli, su una boa molto probabilmente messa da loro stessi abusivamente. Dal 1 novembre con l’andata via del direttore, ecologista a mare ma appassionato cacciatore a terra, “costretto” a lasciare l’Amp per raggiunti limiti di età, la Riserva dovrà osservare un periodo di interregno in attesa del bando per il sostituto.
Nel frattempo son in tanti a chiedersi quale sia la funzione dei delegati degli altri Comuni e se esercitano controllo sull’operato di Direttore e Presidente.
