( a cura di Rosario Salerno) – Il turismo in Penisola Sorrentina e in Costiera Amalfitana è tra i più fiorenti d’Italia, in generale questo comparto fa sì che le persone si spostino, si muovano, e non solo in senso letterale.
Quando si scoprono nuove località, il turista sperimenta gli usi e costumi di altri ambienti, conosce culture, tradizioni e stili di vita differenti, senza tralasciare il gusto della cucina mediterranea nota nel mondo.
Tutto ciò genera un patrimonio di ricchezza, immateriale ed economico, che contribuisce alla crescita non solo nazionale, bensì locale.
Occorre però indicare a tutti gli attori del comparto, che turismo vuol dire qualità dei servizi, gentile accoglienza, far sentire i turisti a proprio agio, coccolarli.
Gli albergatori sorrentini, da anni sono un’eccellenza in merito all’accoglienza, ma dal mio punto di vista, vorrei che tutto il turismo diventasse sostenibile attraverso la promozione di atteggiamenti responsabili, con l’investimento in innovazione tecnologica a basso impatto ambientale e in formazione professionale: tutte cose che ogni industria moderna sta facendo con la certezza di avere la parte pubblica al suo fianco.
In Penisola abbiamo la completezza dell’offerta turistica, possiamo offrire le bellezze naturali, il turismo culturale, Sorrento è una città d’arte con la sua tarsia o il turismo degli eventi. Occorrerebbe valorizzazione il centro storico – un unicum nel mondo dove arte, cucina, cultura e artigianalità si fondono per offrire ai viaggiatori un’autentica immersione nel made in Italy.
Tutto questo renderebbe Sorrento un luogo turistico senza limiti di tempo e spazio, donandoci la possibilità di emanciparci dal concetto di stagionalità del turismo – un passo molto importante per consentire di trasformare il settore in una moderna industria che può contare su una continuità di offerta e una programmazione che consente alle aziende di fare economie di scala, formare adeguatamente il personale, investire secondo una sistematicità che oggi non è possibile.
Siamo invidiati in Italia e all’estero per i professionisti che siamo in questo settore, ma che non sappiamo o non possiamo valorizzare. Ebbene, dobbiamo poter intendere il turismo anche come ascensore sociale, dove i nostri giovani possono trovare lavoro non per una stagione mentre studiano, bensì dove possano investire per una carriera che gli consenta di crescere e che sia un’opportunità per la loro vita.
In merito a tutto ciò, desidero esprimere personalmente la mia gratitudine ad una famiglia in particolar modo, la famiglia Giglio i quali hanno operosamente trasformato la piacevolezza delle loro strutture alberghiere in un soggiorno che supera le aspettative dei clienti.
La loro missione è un connubio tra ospitalità, garbo, gentilezza, cura dell’ospite e soprattutto attenzione ai servizi resi, offrono una totale esperienza positiva.
Questo è il modo giusto, a carattere generale, per una promozione sempre più valida ed attenta alle esigenze del “turista” affinchè si possa sentire un ospite gradito e desiderato.