SORRENTO: ISTITUTO DI CULTURA “TORQUATO TASSO”, SCAPPATO IL PRESIDENTE, TORNA LA LEGALITA’

SORRENTO: ISTITUTO DI CULTURA “TORQUATO TASSO”, SCAPPATO IL PRESIDENTE, TORNA LA LEGALITA’

SORRENTO: ISTITUTO DI CULTURA “TORQUATO TASSO”, SCAPPATO IL PRESIDENTE, TORNA LA LEGALITA’

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E scappato, accompagnato dai suoi “avvocati delle cause perse”, il furioso abusivista Cacca…. e Parc kard false, oggi riciclato come disinformatore cittadino, mine vaganti sganciate a comando da un sistema delinquenzale che ha terrorizzato con ricatti ed estersioni centinaia di cittadini della penisola sorrentina.

Il riferimento è al Presidente dell’Istituto di Cultura T orquanto Tasso, dimessosi dall’incarico il 24 luglio scorso, ratificato dallo stesso Cda dell’Istituto, rimandando la discussione degli altri argomenti all’ordine del giorno all’11 settembre 2024, anzicchè nella sede dell’Associazione, nei locali di un noto albergo cittadino, col rischio di trasformare  l’Istituto di Cultura in Istituto di Coltura e  Ristorazione.

Ma veniamo alla cronaca della giornata di ieri con quanto avvenuto al Tribunale di Torre Annunziata dove si discuteva il ricorso contro le ultime elezioni, presentato dall’avv. Carlo Milardi, raggiunto dall’avv. Pietro Venanzio Presidente onorario dell’Istituto.

Ecco quanto comunicato da uno dei ricorrenti che da tempo si sta battendo per riportare lo storico Istituto sulla “retta strada”, mentre restano in piedi interrogativi inquietanti portati nel Cda precedente, sull’acquisto di telefonini, drone e altro materiale (uno dei telefonini è in possesso del duplicatore di Park kard), oltre ad un quadro dal valore (quantificato dal Russo) di 3500 euro,  con fondi “prelevati” (reato penale), dalla mancata assicurazione ad una mostra di quadri a Villa Fiorentino “ufficiosamente” in possesso personale del commerciante di quadri per lunghissimi anni, con licenza intestata alla defunta madre e poi al fratello.

A seguito delle dimissioni del sig. Luciano Russo da presidente, perchè messo di fronte alle sue responsabilità da alcuni soci che non si sono piegati supini alla sua tracotanza, il Cda, preso atto delle stesse, per ripristinare il clima di concordia e niniziare un nuovo corso, ha deciso di indire nuove elezioni. talo stato di cose è stato presentato al Giudice che ieri mattina ha udito le parti in causa che hanno convenuto di tentare una composizione bonaria della questione cercando un accordo che veda l’Istituto ritornare ad essere faro di vera cultura che è innanzitutto rispetto della lgee, della democrazia. Resta sempre inspiegabile come mai dopo un’elezione plebiscitaria il Presidente sia scappato a gambe levate”.

Gaetano Milone

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