Impegnati nella gestione economica delle numerose boe d’ormeggio disseminate lungo la costa di Massa lubrense ( si attendono con ansia quelle da posizionare a ridosso dell’Isca) i guardiani del “nulla” dell’Area Marina Protetta, perdono di vista la salvaguardia della vita umana in mare e la vera tutela dell’ambiente.
Anni fa, un solo gommone dell’Amp, che solcava il mare da Marina di Puolo a Crapolla arrivando fino a Positano, era da deterrente per “marinai della domenica” impegnati in chiassosi e pericolosi tour lungo le coste, per l’ormeggio a ridosso delle spiagge per pista per velocissime e super vietate moto d’acqua.
Gli incidenti degli ultimi tempi non hanno purtroppo insegnato niente! Il caldo torrido di questi giorni ma soprattutto l’aumento indiscriminato delle barche a mare con mancanza di controlli stanno rendendo il nostro mare e le nostre coste ad altissimo rischio per i bagnanti e gli stessi diportisti.
Il dio denaro che sembra accecare gli strateghi dell’Area Marina Protetta (da cento a centoventimila esclusi altri benefici lo stipendio per il direttore, stipendio arrotondato per qualche impiegata grazie alle pratiche per la Bandiera Blu in comuni dell’Area, contratti “oscuri” da parte della Società interinale che li ha assunti da quindici anni per gli altri, compreso l’addetto stampa) ha fatto perdere alla Riserva l’originaria vocazione a tutela e salvaguardia dell’Ambiente. Speriamo che intervenga il Ministero.