Un vero e proprio terremoto giudiziario su fatti e misfatti di chiacchierati dirigenti comunali ed imprenditori senza scrupoli. Cinque richieste di rinvii a giudizio fatta dal Pubblico Ministero del Tribunale di Torre Annunziata,Andreana Ambrosino, al Giudice per le Indagini Preliminari, dopo mesi di indagini su complesso immobiliare con accesso dalla via San Francesco n.8, noto anche come “Ente Morale Conservatorio Santa Maria delle Grazie” fondato da Bernardina Donnorso nel secolo XVI ed .ampiamente pubblicizzato su siti internet come “Maison il Conservatorio”
Un intervento edilizio su” porzione di edificio risalente al 1500, di notevole interesse storico-artistico-architettonico con un mutamento di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante per la ralizzazione di una struttura turistico-ricettiva composta da ben 14 camere tutte con servizio igienico esclusivo oltre a locali cucinaue ambienti di servizio e non un cambio di destinazione d’uso inteso come il recupero di una destinazione pregressa”.
Deus ex machina dell’illegitima trasformazione di parte del Conservatorio Santa Maria delle Grazie, in struttura ricettiva turistico-alberghiera a favore del noto imprenditore F.S., l’allora “chiacchieratissimo funzionario del IV dipartimento del Comune, D.D.S. conosciuto anche con il nomignolo di Mister 500, accusato tra l’altro di aver attestato falsamente che ” gli interventi edilizi proposti di manutenzione e , restauro e risanamento conservativo non determinano un incremento del peso urbanistico” ed il dirigente del IV dipartimento A.G. firmatario del permesso a costruire.
A ricevere le comunicazioni giudiziarie, oltre ai due tecnici comunali, il committente dei lavori, F.S,, il progettista dei lavori G.M. ed il legale rappresentante dell’impresa realizzatrice dei lavori M.S..
Parti offese nella vicenda sono il comune di Sorrento e la Sovrintendenza Archeologica mentre la vicenda ha avuto inizio da numerose denunce di privati. Una richiesta quindi di rinvio a giudizio su un evidente e vergognoso cambio di destinazione d’uso su una porzione del “Complesso ecclesiastico conventuale”,al servizio della collettività per usi benefici e non certamente commerciali già “attenzionato” per lavori di rifacimento dell’intera facciata.