Lo specchio d’acqua antistante lo scoglio del Vervece e quello della Vetara, zona A dell’Area Marina Protetta, violato tutti i giorni da centinaia di imbarcazioni, per la “scomparsa” delle boe che ne perimetravano la zona.
Nel frattempo lo sgangherato carrozzone dell’Area Marina Protetta con personale non inquadrato da 15 anni ma con proroga “illegale” da una Società interinale che lo fornisce, attraverso il suo “comunicatore” abusivo, non inquadrato attraverso la legge 115 sugli uffici stampa, ma pagato per realizzare progetti) pubblicizza i nuovi campi boe davanti al fiordo di Crapolla e in prossimità dell’isolotto de “L’Isca” trasformato da buen ritiro di Eduardo De Filippo e rifugio del Gabbiano Corso volato verso lidi più “ecologici” in location di lusso per miliadari in cerca di location d’eccezione.
Intanto a quanto si apprende si stanno scaldando i motori della famosa “Scorfanella” il fantomatico gozzo sorrentino di 16 metri di proprietà dell’Amp, dato in gestione in passato ad un armatore sorrentino inquisito per vari reati, da usare per “visite guidate” a pagamento all’interno del Parco Marino.
Una violazione qualla dello specchio di mare a ridosso del Vervece, con la sua Madonnina sommersa, Santuario internazionale per quanti hanno perso la vita in mare, pepetrata non solo dalle barche, ma a quanto riferiscono marinai della zona, anche da parte di sub attratti dalle numerose colonie di pesci pregiati presenti e “pubblicizzate” dalla immersioni autorizzate, soprattutto in passato, a Diving della zona.
Una levata di scudi da parte dei Comuni componenti l’Assemblea dell’Area Marina Protetta è urgente e necessaria anche per un controllo delle attività die “controllori”.