Finirà domani sulle scrivanie del Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata dott. Nunzio Fragliasso, del Procuratore della Repubblica di Napoli, dott. Nicola Gratteri e del prefetto dott. Michele di Bari, l’ennesimo esposto contro le prepotenze tollerate di un cancessionario della Marina della Lobra a Massa Lubrense che con tre cabine abusive,saldate sulla banchina demaniale con travi arruginite, impedisce la libera fruizione dello specchio d’acqua antistante, gestito abusivamente per anni guadagnando migliaia di euro, senza nessuna contestazione dopo essere stato scoperto con le mani nella marmellata.
La storia si trascina da ben tre anni, da quando gli fu revocata la concessione delle tre cabine in cambio di altrettanto spazio sul suo stabilimento elioterapico con numerosi abusi contestati dal Comune senza alcuna revoca della Concessione. Ebbene in una sorta di “il padrone sono io” il concessionario ha chiuso con catenarie arruginite l’accesso al mare a proprietari di imbarcazioni ormeggiate nello specchio d’acqua tornato di libara fruizione minacciando chi osa scavalcarle.
Un “dispetto” tollerato dall’Uffico Demanio del Comune che non applica l’articolo 47 del codice della navigazione che prevede la revoca della concessione per lo stato di abbandono e mancato pagamento e,dalle stesse Autorità, considerato il rischio per la pubblica incolumità per chi si avvicina all’ammasso di ruggine sulla banchina demaniale con putrelle saldate abusivamente sul cemento.
Se poi a tutto questo si aggiunge l’uso abusivo di specchio acqueo oltre la concessione, rilasciata al tavolato “elioterapico” oggi ad uso esclusivo d’ormeggio imbarcazioni con cifre da capogiro. già denunciato in passato e di nuovo in essere, il quadro è presto fatto.
Che intervenga la Procura e lo stesso dott. Gratteri dando risposta ai cittadini ai quali chiede di denunciare abusi delinquenzali.
Massa lubrense da oasi di pace è diventata terra di nessuno dove un semplice concessionario che “ospita” sul tavolato ” un ufficio” di imbarco per centiania di ospiti di charter “senza controlli”, ricavando centinaia di migliaia di euro per ormeggio di imbarcazioni, si sente autorizzato ad eledure nel quotidiano le leggi dello Stato e a fare il solito dispettuccio ai cittadini residenti soccombenti contro il denaroso prepotente amico degli amici.