Sviluppo. Sorrento sostiene la proposta di legge sul riconoscimento dello “Status di Comunità Marine”
Il presidente del consiglio comunale Luigi Di Prisco, a Caorle per partecipare al G20 Spiagge
Il turismo è un bene comune. Riguarda la società intera e nel sistema economico nazionale conta, comprendendo l’indotto, oltre il 13% del Pil complessivo del Paese
È senza ombra di dubbio, il comparto economico più importante. E’ quanto emerso a margine della tre giorni del Destination Summit delle Comunità Marine, che si è svolto a Caorle e che ha visto riuniti i Comuni del G20 Spiagge, località balneari che, da sole, attraggono 50 milioni di visitatori, il 12% delle presenze turistiche complessive in Italia
Da Alghero, che ospiterà l’edizione 2025 ad Arzachena, passando per Bibbona, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Taormina, Viareggio, Vieste e Sorrento. A rappresentare la città campana, una delegazione composta dal presidente del consiglio comunale, Luigi Di Prisco, e dal consigliere Filomena Cappiello.
La tre giorni di Caorle ha lanciato un appello per arrivare quanto prima ad una nuova legge sullo “Status di Comunità Marine” che va discussa dal Parlamento italiano in tempi rapidi. Senza questo fondamentale apporto normativo, è stato evidenziato, le destinazioni balneari non saranno in grado di competere nel mercato turistico internazionale.
Tutti i soggetti pubblici presenti e le associazioni di categoria, a conclusione del Summit, hanno firmato un appello a sostegno della proposta di legge.
“E’ fondamentale che tutti gli esponenti politici, a prescindere dal partito di appartenenza, siano tutti uniti in questa battaglia trasversale per il riconoscimento dello status di comunità marine – ha sottolineato il presidente Di Prisco – Il nostro obiettivo è duplice. Da un lato migliorare la qualità e l’offerta turistica, dall’altro intervenire sugli standard di vivibilità per i residenti. Perché, e vogliamo dirlo forte, non è possibile sentirsi ospiti in casa propria. Portate avanti il traguardo che ci siamo posti andrà a vantaggio di tutti: della collettività, del turismo e dell’intero sistema Italia”.
Per Di Prisco, di fronte alle crescenti difficoltà nell’amministrare i territori con i criteri della sostenibilità sociale ed ambientale, è opportuno un impegno di coerenza e responsabilità nel supportare le comunità e gli imprenditori locali nel loro ruolo di accoglienza dei visitatori.
“Mobilità e infrastrutture “, “La stagione delle Biblioteche”, “Salvaguardia e valorizzazione delle coste”, “ Non solo mare: sviluppo di prodotti ed esperienze culturali”, “Vivere in una città turistica, un confronto tra le Consulte dei Giovani”, sono i temi degli appuntamenti che hanno visto confrontarsi amministratori locali di tutta Italia. Di questa mattina, il convegno nazionale dal titolo: “Maris Futuri: progettare la complessità”. Importanti numeri di questa edizione. Sono stati 504 i partecipanti, tra amministratori pubblici e operatori turistici, oltre ai 20 comuni del network G20 Spiagge, ai quali si sono aggiunte altre 12 destinazioni balneari desiderose di un confronto con le località più titolate.
Gli otto tavoli di lavoro a cui i partecipanti al summit si sono iscritti, hanno abbracciato tutte le tematiche socioeconomiche del comparto turistico e, da questa edizione, con un particolare rilievo alla cultura, con il coinvolgimento delle biblioteche pubbliche, e alle politiche turistiche verso i giovani. In tutto, 40 progetti e buone pratiche, sono stati presentati e condivisi nel corso delle tre giornate.
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