Un serbatoio inarrestabile di denaro pubblico, un bancomat sempre pronto a soddisfare le esigenze di pochi anche per salvare la faccia “macchiata” da mostre che hanno lasciati strascichi giudiziari ( la mostra su Andy Warhol, quella con il faslo Guido Reni), o insuccessi clamorosi con sperpero di denaro pubblico per quella sui pittori napoletani ed il Picasso sorrentino, capostipite della famiglia di Anronino e Rosario Fiorentino (con zero visitatori e cataloghi invenduti).
Asorpresa, come nell’uovo pasquale, giunge al Presidente della Fondazione Sorrento, al Direttore Artistico (Antonino Fiorentino) ed al sindaco del Comune di Sorrento, da parte del Presidente dell’istituto di Cultura “torquanto tasso” una richiesta di un contributo di appena 150milaeuro per una mostra sui “Macchiaoli Toscani” oltre “alla metà dell’incasso dei biglietti d’ingresso nonche alla metà della vendita dei cataloghi della mostra”.
Il tutto a firma di un Presidente “chiacchierato” , oggetto di perquisizione domiciliare per la vicenda del Guido Reni e soprattutto in scadenza di mandato. A tutto questa super attività nell’organizzare mostre di quadri ci si chiede e chiediamo soprattutto al Cda dello storico e prestigioso Istituto ” Torquato Tasso”, chi controlla il controllore e se esistono preventivi atti deliberativi sull’attività “espositiva” del Presidente.
Alla Fondazione Sorrento i cui bilanci restano “nascosti” al pubblico, di documentare come spende i soldi pubblici( metà contributo alle attività viene dalla casse comunali) e quanti fra comunicatori e dipendenti risultano sui libri paga.