Essere censore dei costumi degli altri, ipotizzando reati ambientali o pesca di frodo, in trasmissioni farlocche, dopo essere stato allontanato addirittura dal giornale “ammazza sintassi”, “nascondendo un armadio pieno di scheletri a cominciare dagli “abusi” nella sua proprietà, è semplicemente vergognoso.
Se poi il personaggio in questione è uno dei dirigenti dei Vas ( Verdi, ambiente e società) locali, in compagnia di personaggi di dubbia moralità e con fedina penale sporca, abituato a denunciare abusi edilizi e ambientali , come ammoniva Massimo Troisi, “non ci resta che piangere”.
La riprova di quanto andiamo affermando o meglio, denunciando, è “consultabile” nelle ordinanze comunali di demolizioni e ripristino dello stato dei luoghi, nella sua proprietà, “targata Vas”, con acquisizione al patrimonio comunale, con l’appicazione della pena pecuniaria di 20mila euro per non aver ottemperato alle precedenti ordinanze. Una”pentolaccia” scoperchiata.
La richiesta successiva del ripristino a proprie spese, certamente non cancella “il reato” ma consiglia, al “castigatore dei costumi degli altri” di ritirarsi possibilmente in un “convento” dove “espiare” le sue pene, non solo di ordine urbanistico, come ricorda alle persone oggetto delle sue particolari “attenzioni”, il cittadino Michelangelo Scannapieco.