Come un geniale giocatore di carte, Michelangelo Scannapieco, “cala l’asso”, con un’ulteriore denuncia ai massimi dirigenti delle Procure di Napoli, ( Nicola Gratteri), Torre Annuziata (Nunzio Fragliasso, al Presidente Nazionale dei Vas (Stefano Zuppello), al Sindaco di Sorrento (Massimo Coppola), per tentare ancora una volta, di arginare a reprimere, l’operato della Banda degli Onesti sorrentini.
Sotto la lente d’ingrandimento del coraggioso “censore di vizi ( nel caso specifico anche “vizietto”) il vergognoso rappresentante dei Vas in penisola, aspirante giornalista d’inchiesta, politici ed ex politici ,”esenti” dall’applicazione di ordinanze di demolizone di manufatti abusiv, con la protervia di “affossare” negli uffci comunali, le pratiche degli amici degli amici”.
Ecco quindi “venire alla luce” con “certificata” documentazione, sequenze di abusi edilizi a carico del “comunicatore ed intervistatore faccia di bronzo” reati comessi nella sua proprietà a “partire dal 1988”, con acquisizione gratuita al patrimonio comunale per non avere ottemperato alla verie ingiuzioni di demolizione di 50 metri quadrati di ampliamento di volume di particella catastale nei pressi dell’abitazione, di tettoia con copertura in tegole di laterizio di m.4, 50 per 2.00 e di altezza variabile da m.2,30 a m.3,30, di fondo di superficie complessiva di circa mq 284.
A tutto questo bisogna aggiungere l’acquisizione di una piazzola abusiva in via “Nastro Verde” con pavimentazione ed apposizione di una lastra di marmo con su scritto “proprietà Privata”.
Per quanto riguarda poi i reati ambientali, al responsabile Vas, della penisola sorrentina, “castigatore dei costumi” degli altri, e primo collaboratore del pregiudicato Rosario Fiorentino (fondatore dei Vas in penisola) e dell'”uterino” figliuolo Eduardo, Assessore al comune sorrentino con parcheggio auto consentito sullo stallo riservato alle donne incinte, vengono contestate anche presenze di due tubi abusivi nell’attiguo rivolo, per prelievo “acque bianche da destinare all’irrigazione del suo fondo,.più volte sanzionato.
Michelangelo Scannapieco , con la tenacia ed il coraggio che lo contraddistinguono nella clamorosa lettera,denuncia ai massimi rappresentanti dello Stato, anche il mancato ripristino dello stato dei luoghi per abusi “certificati”,di un albergo centrale, e della mancata “chiusura” di un locale adibito a lavanderia di proprietà di un ex politico, rappresentato al comune sorrentino da parenti diretti ed acquisiti.
“Verba volant, scripta manent”, ammonivano gli antichi latini. Le prime risposte, ci si augura che possano venire dal Palazzo, con un’inversione di tendenza anche sul vergognoso “silenzio” dei pagati, con soldi pubblici, operatori dell’informazione.
Purifichiamo la faccia “sporca” di Sorrento con un bagno di legalità.