Avevano iniziato i lavori certi di portarli a termine malgrado, come succede spesso a Sorrento, ( vedi parcheggio sotto al Monte), non avessero le carte a posto. Reazione della Scuola ( Dirigente e Consiglio d’Istituto compatti nel respingere l’ennesimo tentativo di “speculazione” edilizia e consumo suolo, sconfessando l’intrusione inopportuna e fuori luogo, di altri Consigli d’Istituto non competenti sull’argomento) e poi del Wwf con studio legale incorruttibile. Una vittoria del buon senso, dell’osservanza delle leggi dello Stato.
“SPORTING VILLAGE” AL POSTO DI ATTREZZATURE PER LA SCUOLA TASSO: DOPO LA DIFFIDA DEL WWF E L’INCONTRO AL COMUNE
I PRIVATI RITIRANO IL PROGETTO!
Il WWF Terre del Tirreno aveva inviato una richiesta di annullamento in autotutela del permesso di Costruire rilasciato alla società privata “Sorrento Sport Village” dal Comune di Sorrento per la costruzione di un centro sportivo in via Marziale.
Nella mattinata del 12 ottobre erano iniziati i lavori di sbancamento del terreno confinante con il piazzale dell’Istituto Comprensivo Statale “T. Tasso” che ricade in Zona territoriale 4 del PUT e in Zona Omogenea B Urbanizzazione Recente del PUC, nonché in sottozona S10 attrezzature pubbliche di livello comunale scolastiche di pertinenza dell’Istituto Comprensivo T. Tasso.
La società privata “Sorrento Sport Village” ha formalmente comunicato la volontà di rinunciare ad eseguire le opere ed ha proceduto al ripristino del fondo con la copertura degli scavi già effettuati.
“La realizzazione del progetto – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – avrebbe comportato un ennesimo consumo di suolo, con la creazione di un campo sportivo, l’edificazione di nuovi volumi su due livelli (con spogliatoi, locale tecnico, vano ascensore, locale deposito, infermeria, servizi igienici, ecc…), di un portico, di aree di sosta per auto, area giochi, pavimentazione di viali e l’eliminazione di alcuni alberi, tra cui il secolare ulivo al quale si incatenò simbolicamente nel 2004 l’allora rappresentante dei Verdi Europei Grazia Francescato, aderendo alla battaglia del WWF per contrastare una delle prime mega autorimesse interrate realizzate al posto di un giardino storico sorrentino, riuscendo ad ottenere la delocalizzazione dell’albero secolare all’interno del fondo in questione, ulivo di cui se ne prevedeva ora l’eliminazione.”
Il WWF nella nota, e nel successivo incontro svoltosi presso il comune di Sorrento lo scorso ottobre alla presenza del sindaco, del responsabile dell’UTC, del presidente del WWF Terre del Tirreno, del direttore dei lavori, della preside e del consiglio di istituto della Scuola Tasso, aveva sottolineato tramite l’avvocato Jonny Pollio le molteplici irregolarità dell’opera, spiegando come le norme di attuazione del PUC prevedevano che tale centro sportivo dovesse essere convenzionato necessariamente con una scuola dell’obbligo, ovvero la costruzione sarebbe potuta avvenire solo previa convenzione con l’I.C. T. Tasso. Tuttavia il Consiglio di Istituto dell’I.C. T. Tasso non aveva mai dato mandato alla dirigente scolastica a firmare qualsivoglia accordo con la società “Sorrento Sport Village” e si era espresso in modo fermamente contrario alla costruzione dell’impianto sportivo non necessario alla scuola.
Per by-passare il problema la Società “Sorrento Sport Village” aveva stipulato due convenzioni con altre scuole di secondo grado del territorio (lontane dal sito in cui si sarebbe dovuto costruire il centro sportivo): il Liceo Scientifico “G. Salvemini” e l’Istituto Superiore “S. Paolo”. Tuttavia tali convenzioni, in base alle summenzionate norme, risultavano prive di efficacia in quanto, in entrambi i casi, le stesse non erano sostenute da adeguate delibere di Consiglio di Istituto. Inoltre le due scuole sottoscrittrici delle convenzioni erano istituti secondari di secondo grado, pertanto, afferenti alle competenze della città metropolitana, e non scuole dell’obbligo nel momento in cui è stato redatto il PUC e costruito il plesso Tasso. Conseguentemente non era competenza dell’amministrazione comunale dovergli garantire strutture sportive e servizi come previsto dalla L. 11 gennaio 1996, n. 23 relativa alle norme per l’edilizia scolastica ed i relativi servizi.
Dalla richiesta della scuola si evinceva che il Comune di Sorrento, nonostante l’assenza di delibere dei relativi Consigli di Istituto delle due scuole di cui sopra, la lontananza dal sito interessato dal progetto e la afferenza delle stesse alla Città Metropolitana, aveva ritenuto valide le convenzioni stipulate con i due Istituti secondari di secondo grado e aveva stipulato a sua volta convenzione con la società Sorrento Sport Village. Ma le due scuole superiori con le quali era stata stipulata convenzione non erano scuole dell’obbligo!
“Con la rinuncia ai lavori da parte della società privata, che ha mostrato tutta la disponibilità al confronto – dichiara Claudio d’Esposito – si è evitato che la situazione arrivasse alle estreme conseguenze con la realizzazione di un centro sportivo, in contrasto col PUC, che avrebbe comportato un ennesimo consumo di suolo, l’edificazione di nuovi volumi e l’eliminazione di alberi.”