La vicenda che ha del grottesco anche perchè, inspiegabilmente, non vede costituito il Comune, in un ricorso,intentato da una cittadina, al Consiglio di Stato, perchè condannata per la realizzazione di un manufatto a Sorrento, in zona territoriale 4 del Put, senza i necessari titoli edilizi (costituiti Soprintendenza e Ministero per i Beni Culturali), ma schierati a favore della ricorrente, un noto studio legale citato nel dispositivo della sentenza di rigetto del ricorso, con scritte a chiare lettere il nome dell’Assessore comunale, quale componente dello staff di difesa.
L’episodio fino ad oggi non censurato nè dal Segretario Comunale, nè dallo stesso Sindaco -avvocato, affidatario delle deleghe assessorili, in questi giorni revocate, è oggetto di una “segnalazione” al Segretario comunale, agli Assessori e cCnsiglieri comunali, all’Avvocato comunale, da parte dei responsabili delle Associazioni territoriali “Cittadinanza Attiva” e Movimento Civico “Conta Anche tu” , rappresentati rispettivamente da Enrico Aprea e Francesco Gargiulo che chiedono, tra l’altro, spiegazioni sulla presenza nel collegio di difesa.dell’avvocato-assessore,
Un’altra chicca del gruppo degli Assessori del comune di Sorrento, dopo le vicende erotico-amorose dell’enfant prodige della “Riserva” faunistica sorrentina, figlio di pregiudicato e geniale “organizzatore”, insieme ai familiari, della più fallimentare mostra di quadri sul famoso “macchiaiolo” sorrentino, loro parente, a Villa Fiorentino, al posto di mostre sui presepi e sull’artigianato locale.
Sull’argomento il sindaco-comunicatore e tutto il seguito di giornalai appartenenti alla Corte dei Miracoli, tacciono!.