Rappresentano molto probabilmente l’anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia. Lo si evince dall’incedere dell’esemplare più alto e robusto (braccia piegate in avanti, passi lenti ma cadenzati, ripetitivo di frasi fatte) che spesso precede l’altro, di più piccola taglia, con andatura irregolare, difficoltà di linguaggio ( si mangia le finali) qualche fusibile fulminato. Il “gatto e la volpe” di Collodi (campano di soldi e truffe alla ricerca giornaliera del Pinocchio di turno, “Quanta fretta, ma dove corri? Dove vai? Se ci ascolti per un momento, capirai. Lui è il gatto ed io la volpe, stiamo arrivando in società, di noi ti puoi fidar” Eduardo Bennato).
Aspirante giornalista il primo ( gli manca tecnica e dono di sintesi che si acquista frequentando redazioni accreditate), attualmente portiere di notte (terribili le analogie con il film della Cavani), rancoroso verso tutti (anche verso chi scelleratamente gli ha fatto bene, commentatore- intervistatore fallito per “Reporter Sorrento”, vive in osmosi con un aspirante ospite di patrie galere, con il frequnte tintinnio di manette nelle orecchie, intervistandosi a vicenda, in una sala simile ad un parlatorio di un carcere, sputando veleni contro chi scrive o denuncia il malaffare che li circonda e di cui sono protagonisti, ” Ahi serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello”!