Una regia unica. Un’arte del falso innata, un articolo del Codice Penale, il 416 (quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti) interpretato a memoria. Dopo il presunto Guido Reni falso, ritorna su facebook malgrado oggetto di approfondite indagini da parte della Polizia Postale di Napoli, un profilo falso che da quanto scritto a sostegno di miserabili foto, fa capire benessimo gli autori.
Persone perbene infangate, familiari tirati in ballo da questi lestofanti farabutti indegnamente in giro per la città del “Tasso”.
Di delinquenti con il presunto colletto bianco ancora ” a piede libero” a Sorrento ce ne sono troppi: alcuni seppure indagati anche per tentativi di violenza sulle donne vivono tranquilli il proprio quotidiano approfittando di “amicizie” in alto, sulla apparteneza politica, piazzando familiari nel cuore politico amministrativo della città.
Altri, meno furbi ma più arroganti, sanguisughe e truffatori per mestiere, organizzatori di mostre e convegni con una bipolarità classica del truffatore, benchè indagati, partecipano anche a manifestazioni pubbliche, rispolverando il vecchio “vizietto” del falso profilo, delle lettere anonime ma con le orecchie tese al “tintinnio di manette” non più procrastinabile. Facciamo pulizia, la storia plurimillenaria di una città famosa nel mondo non può essere infangata da pregiudicati e truffatori seriali in combutta con venditori di false notizie.