Impossibilitato ad intervenire per il forte olezzo di carogne (intervistatore e Presidente Tassiana), proveniente dal luogo dove si è svolta un’altra puntata di Report Penisola sorrentina – dal video sembra una stanza di Poggioreale, trattandosi di due indagati – il primo per presunti abusi sessuali sul posto di lavoro, abusi edilizi e scarichi fognari nel rivolo comunale oltre al mancato pagamento di ventimila euro di multa, il secondo per presunto strozzinaggio oltre ad essere oggetto di indagini per aver esposto e dopo tre giorni fatto scomparire a Villa Fiorentino un quadro da lui attribuito a Guido Reni, sporcandomi le mani, tenterò di insegnare la “creanza” ai due protagonsti di ignobili bassezze morali.
Particolarmente indicata la data del 25 novembre (giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) scelta dal conduttore in omaggio al suo mentore, famoso pluripregiudicato ed oggetto di indagini della Procura su presunti abusi su donne in cerca di lavoro.
Ebbene i due falliti aspiranti ” capitani di lungo corso”, il primo maestro nel mettere parole in libertà, il secondo autodefinitosi “l’unico uomo di cultura sorrentino” hanno discusso a lungo del “sesso degli angeli”, tentando di mettere ancora una volta in cattiva luce chi li ha sorpresi con le “mani nella marmellata”, chi ha scoperchiato la pentola del malaffare sul comune di Sorrento, chi racconta nel quotidiano delle loro maleffatte.
L’aspirante giornalista, pagliaccio senza ritegno, ( vale per lui, il detto “fatt’ accattà da chi non ti conosce), senza pudore e vergogna, ha addirittura tirato in ballo una pagina buia della cronaca sorrentina di cui è stato vittima lo scrivente, aggredito verbalmente da un’ “ombra che cammina” , “figlio d’arte” ufficialmente invalido al cento per cento con doppia pensione ma sorpreso a giocare a calcio, frequentare discoteche, andare in bicicletta, evitando di parlare di un testimone dell’accaduto e di indagini della Magistratura in seguito a querela di parte dopo il ridicolo tentativo di falso ed ignobile vittimismo.
E che dire del monologo-soliloquio del Presidente della Tassiana autodefinitosi come detto precedentemente ” l’unico uomo di cultura sorrentina”, che organizza a suo dire, mostre con quattro centesimi, omettendo di parlare di quanto organizzato in passato con l’Istituto di Cultura Tasso, con lauto mandato ad un componente del Cda, parente dell’AD.
Ed ancora dei contributi di centinaia di migliaia di euro ( cancellato per fortuna dal Segretario comunale il mandato comunale sul pittore Domenico Fiorentino, capostipite dell’omonimo clan, riproposta in questi giorni con l’ausilio di esperti della Federico II, (il contributo del Comune non basta a pagare il catalogo), insieme a famosi pittori napoletani e soprattutto, del silenzio sulla vicenda del presunto quadro di Guido Reni, sequestrato nella sua abitazione insieme ad altre opere d’arte ( il grosso del “tesoro” secondo i beni informati è custodito nella “casa dei fantasmi” in via Nastro Verde). Sulle accuse di “usura” poi, nessuna risposta non essendo degno l’argomento di pubblico dibattio!
“Excusatio non petita accusatio manifesta” recita un vecchio adagio.
“Capitani di lungo corso”, giù la maschera. Di cialtroni e truffatori sono piene le cronache dei giorni nostri.
Ritornate nel puzzolente sottosuolo, vostro abituale domicilio e non insozzate ulteriormente le persone perbene.