Risvegliare un dolore mai sopito, di quelli che ti accompagnano nel quotidiano, per la vita, con un “misero”incarico di poco più di duemila euro , alla stessa ditta ( oggi con nuova ragione sociale), responsabile di uno dei più tragici e terribili fatti di cronaca che sconvolsero sedici anni fa Sorrento e l’intera penisola sorrentina forse per farsi “perdonare” tagli precedenti in tempo di covid, fa terribilmente male a chi legge, a chi si sente ferito dentro, alla stessa ditta.
Un gesto inspiegabile , quello di affidare i lavori di “messa in sicurezza della facciata della Casa comunale” alla stessa ditta che allestendo le luminarie per la festa del Santo Patrono tra il municipio e la Basilica, causò per la caduta del braccio della gru, la morte di un’insegnate in pensione e sua nuora, in uscita dalla Chiesa. Un incarico che suona quasi come un’offesa alla memoria delle due signore sorrentine, quasi una “sfida” ai familiari che combattono la propria battaglia quotidiana contro chi li ha privati delle persone care.
Mancanza di sensibilità, di buon senso, di rispetto verso i familiari di vittime innocenti di una tragedia mai dimenticata, che ha segnato in negativo, il percorso politico del sindaco dell’epoca, ampiamente rappresentato nell’attuale Amministrazione.
Un’Amministrazione “come nave senza nocchiero in gran tempesta” dove, leggendo fatti di cronaca, vecchi personaggi in odor di galera si permettono ancora di fare il bello e cattivo tempo nella sala Giunta forti di ricatti politici inspiegabili alle persone perbene.
“Usque tande abutere, Catilina, patientia nostra?”.