E’ lui l’eroe del giorno, il personaggio che anche da capo della Procura di Napoli, riesce a catalizzare su se stesso le speranze di “pulizia” morale e giudiziaria da un sistema politico-affaristico che da tempo gestisce e condiziona in parte la res pubblica sorrentina.Un arrivo al comune sorrentino, a piedi, tra la gente che lo stima e l’ ammira, tra i suoi angeli custodi ed un perfetto servizio d’ordine organizzato con professionalità dal Vice Questore Nicola Donadio ed i suoi uomini.
E nel suo intervento, diretto, senza fronzoli, Nicola Gratteri, nuovo Procuratore Capo della Repubblica di Napoli spiega, tra l’altro, “Io sono stato il felice Procuratore di catanzaro e spero di esserlo di Napoli. Non vado dietro a chiacchere pettegolezzi e discorsi da bar, io sono un tecnico. Vengo a Napoli a mettere a disposizione la mia energia, la mia storia, il mio lavoro”
.Ed ancora, “sono da sempre contrario alla legalizzazione delle droghe. Vorrei che le scuole organizzassero una giornata nelle comunità terapeutiche per incontrare i tossici e chiedere a loro se sono favorevoli o meno alla legalizzzione. Il tutto sostituirebbe convegni, incontri e quant’altro”
” Io -ha aggiunto il neo Procuratore – farei uscire il maggior numero possibile di detenuti che hanno commesso reati a causa della loro tossicodipendenza portandoli a disintossicarsi. Questo significherebbe far dimunuire i reati di strada e risolvere un problema enorme alle famiglie”.
Altro protagonista, Michelangelo Scannapieco, non in scaletta della rassegna “Sorrento d’Autore” ma altrettanto “atteso” prim’attore di un’attesa svolta giudiziaria conseguente alla sue decine di denunce contro il presunto malaffare al Comune di Sorrento, ha avuto il privilegio di consegnare al nuovo Procuratore della Repubblica di Napoli, una lettera-promemoria sui “poteri forti” che formano “il Sistema” sorrentino..
“Il comune di Sorrentosi – si legge, tra l’altro, nella lettera, è il regno del malaffare, con documentati intrecci nefasti di interessi personali, assessori implicati con absuvismi edilizi, assessori figli di pregiudicati, assessori coinvolti in gestioni di cooperative con favori di assunzioni sul lavoro, usura aggravata e continuata, tangenti ( si sono dimessi per le stesse due funzionari del Comune) estorsioni e nepotismo politico. Ed ancora, si distribuiscono posti di lavoro, si coprono gli abusi edilizi, si gonfiano fatture sugli spettacoli e manifestazioni, si pagano mazzette per ricevere favori.
Un comune limitrofo, Castellammare di Stabia è stato sciolto per molto meno rispetto ai molteplici casi del Comune di Sorrento.