L’articolo 3 della Costituzione sancisce il principio di uguaglianza formale in base al quale tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Rileggendo con attenzione tutto l’iter che ha portato all’ordinaza “pilotata” del comune di Sorrento di demolizione dell’ unica casa di Michelangelo Scannapieco, abitata ma in parte abusiva, unica fino ad oggi tra circa simili ottocento pratiche di casi analoghi, si capisce che a Sorrento la legge l’applicano i “poteri forti” in attesa dell’intervento risolutivo della Magistratura che ridia fiducia ai cittadini che oggi vivono di “cattivi esempi” e purtroppo in molti si adeguano per “un’impunità di regime”.
Sull’operato di alcuni uomini della Polizia Urbana, pubblicamente denunziato da Michelangelo sul suo profilo facebook, ( si tratta addirittura di un ufficiale responsabile dell’antiabusivismo e di un Ispettore) “ciechi” per evidenti casi di abusivismo di un esercizio pubblico, di fronte al proprio comando, successivamente riscontrati su segnalazione dello stesso Scannapieco, urge un immediato riscontro da parte dell’Amministrazione, delle Autorità e soprattutto da parte del Comando della Polizia Urbana.
La Sorrento con vergognosi divieti di balneazione a Marina Piccola (per cause oscure o nascoste) con relativo ammaino della Bandiera Blu ( già revocata definitivamente a Marina Grande), quotidianamente disattesi, determine di 50 mila euro per manifestazioni farlocche deliberate con la presenza dei diretti interessati in Giunta e poi vergognosamente ritirate con intervento del Segretario comunale, senza che nessuno paghi pene, e quella della mancanza totale di controlli nei b&b (un consigliere che dichiara 8mila euro di euro di reddito annuo ne gestisce decine) e dell’invivibilità nel centro storico, è una cartolina sporca per quella che viene definita la capitale del turismo in Campania. Facciamo chiarezza!