Un vero e proprio “agguato verbale” in stile camorristico da chi riveste con disonare la carica di Assessore al comune di Sorrento.
“Uno sguardo di troppo”, in gergo giornalistico la causa di tante aggressioni, con seguiti anche delittuosi, fra il cialtroncello di Palazzo ed il sottoscritto, fermo in macchina per far scendere un amico, collega giornalista di fronte all’ingresso della vecchia casa comunale . “Che tien a guardà la domanda provocatoria del “figlio d’arte” all’incredulo anziano professionista. “Pecchè non pozz guardà” , la naturale risposta. “Tu cca non può stà”. “ma che sì vigile urbano?”
Poi, il buon senso di chi scrive, prevale slle successive provocatorie riprese della macchina in divieto di sosta ( il suo scooter e quello del padre vengono sempre fermati in diviato di sosta, così come la macchina, – il tutto comprese la case acquistate con i soldi dell’Ente di assistenza sorrentino finanziato dagli onesti lavoratori della città del Tasso).
Subito dopo, da parte di cavallo pazzo, il solito nitrito e la fuga a cavallo del veloce scooter.
Ora a tutti noi sorge spontanea una domanda: può un ex disoccupato senza arte nè parte, promosso assessore grazie alle “pressioni” del papà descritto come “pluripregiudicato” , che esempio di vita può dare ai giovani che lo frequentano e rappresentare Sorrento nel mondo.
Ed ancora, la mamma, insegnante alla scuola materna del plesso Angelina Lauro, disincantata ed “estranea” alle attività del marito, “benestante” cittadino sorrentino, perchè ha accettato con rassegnazione che dalla propria abitazione fossero tolti tutti gli specchi?.
Per ultimo e non ultimo, a che punto sono le indagini sulla determina di 70mila euro di finaziamento di denaro pubblico sulla mostra del nonno, “illustre” ma sconosciuto pittore sorrentino?.
