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SORRENTO: ANCORA MINACCE SUI SOCIAL, SCANNAPIECO SCRIVE AL MINISTRO DEGLI INTERNI E AL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

SORRENTO: ANCORA MINACCE SUI SOCIAL, SCANNAPIECO SCRIVE AL MINISTRO DEGLI INTERNI E AL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA

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Siamo alle comiche. La vicenda di Michelangelo Scannapieco, il cittadino che da tempo denuncia fatti e misfatti perpetrati da amministratori pubblici, professionisti, aspiranti giornalisti e gran parte della classe imprenditoriale alberghiera della penisola sorrentina diventa un bomerang nelle mani di parte degli accusati grazie a presunte protezioni varie. Certamente in tutto questo incide in maniera assordante il silenzio della Magistratura che ritarda ad esprimersi sulla vicenda arrestando un vergognoso fenomeno di gogna mediatica che non fa bene a nessuno nè tantomeno all’immagine della Città. Di seguito la missiva spedita da Michelangelo Scannapieco,
Al Procuratore Generale della Procura presso il Tribunale di Torre Annunziata
Sede
Al Ministro degli Interni
Roma (Sede)
LETTERA APERTA
In maniera velata e con atteggiamenti mafioso-camorristici, viste le mie innumerevoli denunce ed esposti contro il malaffare del Comune di Sorrento, perpetrato da amministratori pubblici e funzionari, leggo sulle pagine social che il Sig. S. C. scrive: “contro i diffamatori seriali, le calunnie, i truffatori, i falliti cronici, l’antidoto sempre la fiducia perenne nella Magistratura”.
A questo scritto vi è un plauso dell’Assessore del Comune di Sorrento Sig. E. F.  il quale scrive in risposta: “Presto, anzi molto presto per qualche truffatore delinquentuccio di paese, arriverà il conto e sarà molto molto salato. Time to time”.
Chiaro il segnale che mi è stato rivolto, com’è ulteriormente chiaro che questi signori si sentono forte di una copertura da parte della Magistratura.
La mia risposta è semplice, visto in indirizzo a chi sarà rivolta questa mia lettera con tutte le prove provate di quello che ho sempre sostenuto, ma viepiù, sarà mia cura ricordare a tutti coloro che mi leggono che, la condotta del reato di favoreggiamento personale (art. 378 cod. pen.), che è un reato di pericolo, deve consistere in un’attività che abbia frapposto un ostacolo, anche se limitato o temporaneo, allo svolgimento delle indagini, provocando quindi una negativa alterazione del contesto fattuale all’interno del quale le investigazioni e le ricerche erano in corso o si sarebbero comunque potute svolgere.
Pertanto, se vi sentite in un qualche modo “protetti”, sarà mia cura denunciare anche coloro o colui che si frappone in tutte le indagini che la Procura di Torre Annunziata ha già messo in atto, chiunque esso sia. Michelangelo Scannapieco.
Ogni commento è superfluo, lo sconcerto nel leggere queste ulteriori accuse contro l’ipotesi di intromissione di “poteri forti” è sconcertante. Che si faccia luce al più presto su questa vergognosa “telenovela” e si ristabilisca la legge dello Stato su un territorio che fa parte della Nazione.

Gaetano Milone

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