“Mare nostrum, mare monstrum” titolava anni fa, una mostra fotografica di un professionista del settore nautico.
Oggi più di ieri possiamo dire che l’immagine della penisola sorrentina ed in particolare del mare antistante il porto di Marina Piccola, il famoso “golfo di Surriento”, viene oltraggiata ed offuscata, ogni giorno, da tempo, dalle lunghissime scie di fumo nero emesse da catamarani, aliscafi e traghetti di collegamento tra Sorrento, Napoli e le isola del Golfo.
Innumerevoli le segnalazioni dei pochissimi giornali non asserviti al potere locale, (dal Comune nessuna protesta ufficiale alle Compagnie di Navigazione) e soprattutto da parte dei sorrentini, quelli autentici e dai numerosissimi turisti meravigliati più di tutti da un oltraggio consentito allo storico paesaggio sorrentino.
Si parla di mancata manutenzione, di vetustità dei motori ma la verità è una solo: gli armatori continuano a fare il bello e cattivo tempo grazie a protezioni che vanno oltre la legge disapplicata grazie a vergognosi silenzi. ( foto di Antonino Fattorusso).