Anche i ricchi piangono. Spesso, lacrime di coccodrillo, pronti a sbranare il prossimo perchè caparmiamente impegnayo a far rispettare le leggi dello Stato su territorio demaniale.
E’ il caso di un noto imprenditore caprese da tempo impegnato a pubblicizzare la propria azienda di orologi con negozi sparsi soprattutto sul territorio di Capri ed Anacapri, contrabbandandola come “informazione turistica” dell’isola azzurra, su area demaniale -portuale, a Marina Piccola, a Sorrento, mettendo a rischio l’incolumità pubblica.
Ben quattro i verbali contestati al focoso imprenditore per un totale di migliaia di euro, con fermo di un irascibile parente peraltro già in passato a sua volta sanzionato per aver aperto una attività “abusiva” a ridosso del porto, “bloccato” ed identificato dagli uomini del Commissariato di Sorrento, giunti a dare man forte agli uomini di Locamare Sorrento, impegnati a fermare quata vera e propria attività ritenuta “fuorilegge”.
A sancire, qualora ce ne fosse stato bisogno, la giusta interpretazione del codice della Navigazione (art. 68) da parte dei “guardiacoste” sorrentini , l’ordinanza sindacale del lontano settembre 2019 che espressamente vieta “”fermare od intercettare in qualsiasi modo i passanti al fine di procacciarsi clienti per le proprie attività commerciali”.
Lex sed dura lex che smentisce categoricamente l’altro adagio latino “pecunia non olet”.Con i soldi non si compra tutto!.
L’articolo 54 della Cosstituzione, tra l’altro recita ” Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”. ” Vade retro”.