Una mostra sull’asse Comune di Sorrento- Fondazione Sorrento per celebrare i cento anni della nascita di un illustre sconosciuto, nel settore artistico, Domenico Fiorentino, pittore per passione e necessità.
Un illustre sconosciuto ai più, tranne che alla famiglia, i figli, Rosario, paladino della legalità, rappresentante di Associazioni ambientaliste, disinteressato sindacalista, sempre al fianco dei lavoratori (soprattutto nelle vertenze lavorative), procacciatore di posti di lavoro per immigranti (soprattutto donne di bella presenza) deus ex machina di tutte le cooperative presenti sul territorio, due mogli o spose come dir si voglia , figli di primo e secondo letto, due figlie femmine sistemate per” grazia ricevuta” alla Fondazione Sorrento, un figlio maschio Assessore factotum (con precedenti di parcheggiatore) e “specchio segreto” al comune di Sorrento, noto alle cronache giudiziarie grazie ad una vergognosa fedina penale di tutto rilievo (resa pubblica dal coraggioso Michelangelo Scannapieco); il fratello Antonino, in pensione dal Comune ma “Responsabile di Relazioni Internazionali alla Fondazione Sorrento dove già lavorano le due nipoti.
Una “conduzione familiare” da parte del clan Fiorentino della Cosa pubblica (Comune e Fondazione) e del denaro pubblico,, da far impallidire ma soprattutto nel caso dei 70mila euro per i cent’anni della nascita del proprio genitore, da far rivoltare nelle bare artisti della penisola del calibro di Antonino Cappuro (le sue opere sono al museo Correale), Paturzo, Renato Balsamo, Rancatore, Vincenzo Stinga, Michele Di Maio, Centro, Asturi, Antonio Schisano. E le stelle stanno a guardare.