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SORRENTO, ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO: I PANNI SPORCHI NON SI LAVANO IN FAMIGLIA - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

SORRENTO, ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO: I PANNI SPORCHI NON SI LAVANO IN FAMIGLIA

SORRENTO, ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO: I PANNI SPORCHI NON SI LAVANO IN FAMIGLIA

SORRENTO, ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO: I PANNI SPORCHI NON SI LAVANO IN FAMIGLIA

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Da tempo, anche a seguito di semplici “intromissioni” nella vita  politica, amministrativa ed associativa di Sorrento, vengono fuori “misfatti” quotidiani  fatti con la “certezza” di rimanere impuniti, da cittadini nascosti nell’ombra dell’aninimato, clandestini del quotidiano e dall’apparenza di “brave persone”.

Michelangelo Scannapieco di personaggi con una fedina penale illibata che agiscono nell’ombra di un sistema collaudato di impunità, ne incontra parecchi, nel suo agire quotidiano contro il malaffare, ricevendone reazioni il più delle volte sconsiderate.

E’ il caso di attacchi inspiegabili e gratuiti sferrati a nome dell’Associazione che presiede, dal Presidente dell’ Istituto di Cultura, Torquato Tasso.

Presidente forse pescato con le mani nella marmellata, ( una mostra organizzata alla Fondazione Sorrento senza titolo o mandato scritto, con un modesto contributo di 70mila euro, accuse su sue “illecite” attività lavorative,  abusi edilizi in immobili di sua proprietà, acquisizioni di beni edilizi).

In una lettera di cui pubblichiamo il testo, Michelangelo si rivolge ai soci tutti della “Torquato Tasso” chiedendosi il perchè nella querelle che lo contrappone al Presidente, costui si difende tirando in ballo l’Associazione che presiede. Il commento lo lasciamo ai lettori.

AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E A TUTTI I SOCI

DELL’ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO

***************

L’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” è stato fondato nel 1923, esso è un Ente Morale con Regio Decreto del 28/03/1929 n. 684, pertanto un autorevole Istituto retto fino a pochi anni fa dall’Avv. Antonino Cuomo. Un esempio per la Città di Sorrento e un fiore all’occhiello per la nostra cultura italica.

Quello che dispiace, in questi ultimi giorni, è leggere sui social di una querelle tra il Presidente dell’Istituto e un cittadino di Sorrento. Gli effetti immediati che si pone il lettore mediatico, sono devastanti sul piano etico.

Quali sono le verità che incombono sugli “affari o malaffare” di questo illustre Istituto? Da chi sono gestite? Perché il Presidente risponde a delle accuse non in nome proprio ma in qualità dello stesso Ente? Chi potrà mai stabilire che cosa è bene e che cosa è male?

Ma soprattutto, le scelte e le decisioni in merito all’organizzazione dell’Istituto da chi vengono prese? Dal Consiglio di Amministrazione o dal Presidente despota che dispone e comanda tutto e tutti?

Troppe le domande che si pongono a chi di dovere, ma d’altra che cosa vogliamo pretendere da un Presidente che si picca di essere un critico d’arte alla pari dell’On. Sgarbi, da un Consiglio di Amministrazione tra i cui soci vi è il noto sindacalista Rosario Fiorentino, oggi presente alle cronache sorrentine, senza parlare di come viene eletto il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso”, dove ogni socio ha la possibilità di  delega per altri due soci. Immaginate cosa può accadere.

Ognuno di questi simpatici esponenti, ha come dote di voto il padre, la madre, la sorella, il fratello, lo zio, la zia, i nonni, ecc. ecc. per cui un miscuglio di favoritismi, lasciando da parte, nell’ombra, nella totale invisibilità i soci veramente degni di cultura e di rango.

Ed è proprio a queste persone che rivolgo questo appello, ai soci illustri, a quelli perbene, a quelli che hanno a cuore il vero interesse nello spirito statutario dell’Istituto, rassegnate le dimissioni, prendete le distanze da questo coacervo di “sepolcri imbiancati”, da questi farisei senza scrupoli.

Date forma alla vera cultura, senza sciacallaggio, siate liberi e perbene, non offendete la vostra intelligenza e la vostra persona, custodite nel vostro cuore la vera spiritualità della poesia, dell’arte, della cultura e siate sempre orgogliosi di rifondare ciò che è marcio nella sua più becera manifestazione.

 

Gaetano Milone

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