Una protesta clamorosa, diretta al cuore del “bancomat” comunale sotto la lente di ingrandimento di Michelangelo Scannapieco. Due striscioni opera di un “comunicatore” d’eccezione seguito giornaliermente da migliaia di cittadini “senza voce” sono apparsi alle prime luci dell’alba all’ingresso di Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento.
I testi, sintesi perfetta di una comunicazione diretta, spina nel fianco degli interessati recitano ” Ma Quale Fondazione… E’ La Corte dei Miracoli”, “Signor Procuratore E’ Quì la Festa…”.
Il primo di una chiarezza straordinaria fa riferimento ai “personaggi” che popolano la Fondazione o meglio attingono a piene mani dal tesoretto costituito da contributi dell’Armatore Gianluigi Aponte (Presidente della Fondazione) e dallo stesso Comune azionista di minoranza per cui i bilanci non sono pubblici.
“Dipendenti-consulenti, amici degli amici, zio di Assessore comunale ( a titolo gratuito!) con nipote dipendente di società collegata ed assunta per “diritto” divino, factotum artistico senza titoli presente per “chiamata” diretta da “compagni di merenda”.
Michelangelo chiede spiegazioni!
Le chiede allo stesso Amministratore Delegato.
E poi sul secondo striscione, il coraggioso cittadino protagonista di una “Primavera Sorrentina” che si spera quanto prima porti ad interventi della Procura su fatti e misfatti della pubblica amministrazione, peraltro segnalati con prove, parla di faciltà nell’erogazione di contributi.Bilanci mai pubblicati, soldi a pioggia ai soliti noti.
E’ il caso dell’ultima mostra “Edgardo Curcio, echi della secessione viennese a Napoli” organizzata da un “abusivi” critico d’arte sorrentino, cresciuto all’ombra di “avventurieri sorrentini”, conoscitore della pittura di Lucas Cranach dal misero costo di appena 70mila euro. E così via. Denaro pubblico gestito da amici degli amici, senza bilanci e senza una programmazione artistica fatta da specialisti del settore. Babbo Natale è di casa nella Fondazione Sorrento. La “Befana” è sull’uscio, pronta ad entrare.