Le virgolette sono d’obbligo per il Concessionario di Marina della Lobra, considerato che l’anno scorso, agli atti del comune di Massa Lubrense, non risultava effettuato il rinnovo della concessione a terra e a mare e quindi risultava abusivo.
Anzi, i commenti degli addetti ai lavori, parlavano di impossibilità di rinnovo secondo quanto prevede la legge, in considerazione di “abusi” sulla struttura ” smontabile” ( si fa per dire), contestati dal Comune e difficilmente sanabili a colui, che da sempre, “urbi et orbi”, ostenta “delirio di onnipotenza”.
Ma veniamo ai fatti: il “fu” concessionario, da oltre un anno, impedisce l’accesso allo specchio d’acqua di libera fruizione, antistante la banchina del molo principale, in parte occupato da tre fatiscenti cabine su sua vecchia concessione , con la chiusura, mediante un pericoloso cancello in ferro arruginito, della discesa sul sottostante piccolo cordolo in area libera.
Il tavolato antistante le tre cabine, in parte da lui stesso rimosso, è un’attrazione pericolosissima per chiunque tenti di calpestarlo malgrado il posizionamento abusivo di una semplice piccola catena.
Un “libero arbitrio”, che cozza violentemente con le leggi dello Stato forse in forza di una impunità guadagnata sul campo, dopo aver gestito come “suo” per anni a pagamento, lo specchio d’acqua di libera fruizione, di cui oggi ne impedisce l’accesso.
L’estate è alle porte, ristabilire sicurezza e legalità con relativa censura ai prepotenti del momento è un obbligo non più rimandabile.